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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
Mo
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tutum, et ideo non poterat amplius errare, cum virtus sit qua recte vivitur, et qua nullus male utitur, poterat modo operari virtuose sine labore, sed cum maxima delectatione. » - Velt.: « Per la qual cosa io, quanto a le humane attioni, insignorisco te sopra di te, sapendo che in tale stato, il qual non può essere senza aver fatto habito ne la virtù, è impossibile a poter errare. » - Così, vale a dire senza vedere nelle parole di Virgilio un'allusione qualunque all'autorità spirituale, che Virgilio non poteva assolutamente conferire, intendono pure Dan., Voi., D'Aq., JBiag., Costa, Ces., Mart., Brunet., Bennas., Giul., Barelli, Ambrosoli, Com., Poi., ecc. Strenuo difensore di questa interpretazione fu il P. Ponta, il quale tra altre cose osserva (Opere su Dante, Novi, 1845, p. 191, 194): «È poi curioso e degno di sapere al nostro proposito il rito che tene-vasi anticamente nella incoronazione dell'imperatore. Presentavasi questi dinanzi alla confessione di S. Pietro, ove inginocchiato, il Papa gli poneva in capo la mitra, e sulla mitra la corona imperiale; e recitate le preci ed orazioni nella sacra cerimonia prescritte, l'imperatore adorno di vesti imperiali così mitrato e coronato andava processionalmente a fianco del papa. Questa cerimonia, descritta nell'Orbo romanus, il Cronicon ceccanense ne avverte essersi praticata l'anno 1209 nell'incoronazione dell'imperatore Ottone, il quale mitratus et coronatus ivit cum domino Papa (Mabil. Mus. ital. n, 401, e Cronicon, ad a. 1209). Ma il gusto raffinatosi costrusse una nuova foggia di corona imperiale, che in un solo corpo unì la mitra e la corona; e seguentemente il cerimoniale romano descrive questa come diversa dalle altre corone, avente sotto di sè una tiara a guisa della mitra vescovile, ma più bassa, più aperta e meno acuta, coli' apertura nella parte superiore, non dai lati, ma verso la fronte (Cererà. rom. lib. I, sect. 5). Ecco pertanto la corona mitrata di cui parla Virgilio. » - Molti interpreti si avvisano invece, che Virgilio conferisca a Dante sopra sè stesso e 1' autorità imperiale e la ecclesiastica, denotate la prima col corono, la seconda col mi-trio. Quindi il Buti: « Corono, di laurea, come poeta: imperò che per te se'sufficiente a fingere; e mitrio, come vescovo e guidatore dell'anima tua a l'eterna salute. » Così in sostanza Pand., Vent., Pomb., Port., Pogg., Tomm., Br. B., Frat., Greg., Andr., Triss., Frane., e moltissimi altri moderni. Ma Dante non è mica da quindi innanzi il suo proprio vescovo e « guidatore dell' anima all' eterna salute »; a Virgilio sottentra Beatrice qual sua guida spirituale. Cfr. Com. Lips. il, 570 e seg.
Mo, Avv. di tempo, dal lat. modo: 1. Ora, Adesso, Dianzi; Inf. xxiii, 7; xxvii, 20, 109. Purg. xxiii, 56, 111. Par. iv, 32; vii, 94;