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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200
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Minns Mocatus-Mio
Mi il us Mocatns, cfr. Mino Mocato.
Minuzia, dal latino minutici, Parte minuta, Piccolezza; Par. xiv, 114, sul qual luogo l'antonelll: « Dai più sublimi fatti dell'universo passa il Poeta ai più umili; ma sempre mirabili e sempre felicemente. Il calore, la gravità, gli attriti, i venti e altre cause meccaniche distaccano continuamente dai corpi che ci stanno d'intorno delle minime particelle; le quali per la loro tenuità e leggerezza, scorrono per l'aria in tutte le direzioni, e per la resistenza di essa vi si trattengono assai prima di obbedire alle leggi del peso e fermarsi su gli oggetti circostanti per rimettersi in giro a un nuovo impulso. Questo rimescolamento di tali minuzie coli'aria non ci è parvente in piena luce; ma se tengasi difesa dal chiarore del dì una stanza, e per accidente o per arte vi penetri un raggio di sole: questo fa contrasto con la oscurità del rimanente del luogo, vi genera una lista luminosa, detta anche spettro solare, investe i corpuscoli vaganti, e rende visibile il fenomeno qui descritto. » Cfr. Lucret. De rer. nat. ti, 115 e seg. Caverni, La Scuoia, 1873, i, 29 e seg., 63 e seg. L. Veni. Simil. p. 95. Acquaticci, Gemme, p. 112.
Mio, Pronome possessivo, che nel genere maschile, nel numero del più ha Miei; nel fem. nel numero del meno ha Mia, e nel numero del più Mie. Dal lat. meus, ant. ital. meo. Si trova naturalmente quasi in ogni pagina e nella Div. Com. e nelle altre opere volgari di Dante. Da notarsi: 1. Miei desiri, riferito ad affetto ad altri inspirato, vale I santi desiderii ch'io ti inspirava; Purg. xxxi, 22. - 2. Nel numero del più vale I miei discendenti, parenti, amici o partigiani, e simili ; Inf. x, 84. - 3. Mio, fatto bisill. nel mezzo del verso; Par. xxvi, 37. - 4. Preponesi al nome e posponesi, come richiede l'orecchio, e più il sentimento; Inf. i, 25; li, 11, 130. Purg. xvii, 73. - 5. Nel vocat., posp. regge da sè; Inf. iv, 46. -6. Poi posp. suona più affettuoso; Inf. n, 61. - 7. Questo pron. cogli altri anal. corrispondenti, dice per primo proprietà più o meno intima, poi più o men prossima relazione; Inf. in, 19. -8. Proprietà è l'azione, anche quando pare impressione passiva; Inf. i, 35, 123; iv, 51. - 9. Relazione più o meno prossima; Inf. I, 68; li, 73. t 10. Anco di cose; Inf. in, 4. - 11. Voci d'affetto; Inf. in, 121. Purg. vili, 71; xxvii, 20. - 12. Suona proprietà spirituale, e quindi affetto; Inf. i, 85. - 13. Nella Canz.: « Le dolci rime d'amor, ch'io solìa » il v. 141 suona secondo alcuni testi: « Contr'agli erranti mia, tu te n'andrai, » dove mia ass. per eli. qui sottinteso Canzone. Altri testi hanno però: « Contra gli erranti, mia Canzon, n' andrai, » lezione preferibile.