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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume II - M-Z
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1899, pagine 2200

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a cura di Federico Adamoli

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   Mezzodì -Michael
   1245
   per Posto in mezzo; Inf. xvii, 83, dove Virgilio vuol dire: Voglio sedere di mezzo tra te e la coda di Gerione. - 4. Messo cerchio, vale l'Equatore; Purg. iv, 79. - 5. Le notti sen vanno al messo dì, per Vanno diventando eguali al giorno nella durata; Si procede verso l'equinozio di primavera; Inf. xxiv, 3.
   III. Messo, preceduto da qualche particella, o diviene modo avveri), o preposiz. composta. 1. A messo, vale Nel mezzo, Nella metà; Purg. vii, 72.-2. Da messo, serve anche al quarto caso; Inf. xxxiv, 29. - 3. Di messo, in forza di prep. s'accompagna col quarto caso, ed è lo stesso che A mezzo; Purg. il, 57.- 4. Di messo, talora accompagnato a nome, o a pronome, par che stia come in forza di agg. Inf: xii, 70. - 5. Per messa Toscana, vale Per mezzo alla Toscana; omesso l'articolo, alla latina; Purg. xiv, 16.
   Mezzodì, che anche scrivesi disgiuntamente Mezzo dì, lat. meridies, Una delle quattro regioni del mondo, ed è quella opposta a settentrione; Conv. in, 5, 87. Vulg. JEl. i, 8, 47.
   Mezzogiorno, lo stesso che Mezzodì; Conv. in, 5, 72, 101.
   Mezzule, dal lat. medium, La parte dinanzi del fondo della botte dove s'accomoda la cannella; Inf. xxviii, 22.
   Mi, dal lat. mihi, Particella che si pone invece di Me per esprimere il terzo, o il quarto caso del pronome Io, e o si adopera davanti al verbo, o si affigge ad esso. Trovasi centinaia di volte nella Div. Coni, e nelle altre opere volgari di Dante. 1. Adoperato invece nel terzo caso: Inf. ìv, 1. Par. li, 9. - 2. Adoperato invece del quarto caso; Inf. xxiii, 37.-3. Talora è particella riempitiva; Purg.xxìv, 52; xxvii, 101. Par. xii, 123.-4. Attaccato ad alcune voci de' verbi toglie loro sovente la vocale ultima, e se la sillaba a cui si attacca si formi di un dittongo, è taciuta soltanto la seconda vocale di esso, senza raddoppiare la consonante; Inf. xxxiii, 64. Purg. xiv, 78; xxvii, 113.-5. Per A me, con partic. Inf. i, 41, 44, 45.- 6. Per Me, quarto caso; Inf. i, 2.-7. Uno del terzo e uno del quarto; Inf. i, 59, 60 e 83, 84.- 8. Quel che sogliono dire riempitivo; Inf. vi, 5, 6. - 9. Suffisso all'inf. invece di precedere il verbo che regge quello. Così Fé' restarmi, per Mi fece restare dall' andare più innanzi, Inf. xxxiv, 19. Dicere udimmi, per Mi udii dire, o Udii dirmi, Inf. xxxii, 19.- 10. Preposto all'imperat., modo non solito nella prosa come Mi di', per Dimmi, Inf. vii, 67; xix, 90.
   Mia, cfr. mio.
   Michael, Michele I Rhangabè, figlio del patricio Teofilato, genero dell'imperatore Niceforo I, morto il quale riuscì a Michele di