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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   •212
   di parole sconcie. Questi leggiadro propuose di far vendetta, e nulla via seppe trovare di poterla fare se non in questo modo: questi si vestì a modo di barattieri e fecesi dipingere sì che parea lebroso: andò questi a casa dei nimici suoi, e vide il maggiore, e disseli: messere, la famiglia dello podestà viene per questa via, se voi avete lo coltello riponetelo. Questi li credette, entrò in casa, e gittò giuso
   10 coltello; come riuscì fuori dell'uscio, questo Geri così alterato
   11 diede d'un coltello nel petto, ed ebbelo morto; levossi di quel luogo e scampò. In processo di tempo uno de' detti della casa Ge-remei fu podestà di Fucecchio, e menò per suo famiglio uno suo nipote nome Geremia, il quale facea l'uffizio della berrovaria; con li altri andò il detto Geri a Fucecchio per sue vicende. Un die la famiglia andava cercando il ditto Geri, li fu per mezzo e cercollo, vide che non avea arme, battelli un coltello per lo petto, ed ebbelo morto; » Lan. - « Era stato morto a Ghiado; » Ott. - Iac. e Petr. Dant. non ne danno particolari notizie. - « Mortuus fuit per illos de Sacchettis de Florentia; » Cass. - « Era stato morto in Firenze per la sua mala lingua e pel commettere male; » Falso JBocc. -« Gerius iste vir nobilis fuit frater domini Cioni del Bello de Aldi-gheriis; qui homo molestus et scismaticus fuit interfectus ab uno de Sacchettis nobilibus de Florentia, quia seminaverat discordiam inter quosdam;» Benv. - Il Buti ripete all'incirca il racconto del Lan., e lo stesso fanno pure An. Fior, ed altri. - Serrav.: « Fuit magnus seminator scandalorum, posuit et seminavit scandalum ma-gnum inter duos fratres consobrinos, qui erant nati de duobus germanis carnalibus, de domo Sachetti, nobili domo de Florentia; unde ipse fuit frustatim truncatus et interfectus. » - Land.: « Fu molto scismatico, e per tal vizio fu ucciso da uno de' Sacchetti, nò se ne fe' vendetta, se non dopo trenta anni, ed allora un figliuolo di Messer Cione uccise uno de' Sacchetti su la porta della casa sua. »
   Bello (Filippo il), cfr. Filippo il Bello.
   Belo, re di Tiro, padre di Didone; Par. ix, 97. Cfr. Virg., Aen. i, 621, 729 e seg.
   Beltramo «lai Bornio, cfr. Bornio.
   Belva, dal lat. bellua, Bestia; e dicesi propriamente delle bestie feroci e assai grandi, come il leone, il lupo, la tigre e simili. Nuova belva, cioè belva strana, non mai vista, chiama Dante il sacro mistico carro della chiesa dopo la sua trasformazione in mostro ; Purg. xxxn, 160. - Il verso Purg. xiv, 62: « Poscia gli an-cide come antica belva » è di assai difficile interpretazione. I più