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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   ghiero, padre del poeta, e che nel maggio del 1832 era passata ai più. La si suppose figlia a messer Durante di messer Scoiaio degli Abati (Passerini, in Lord Vernon, Inf., voi. ni, p. 16); ma tale ipotesi è priva di fondamento (cfr. imbriani, Studi Dant., p. 20 e seg.). « Da tutti i genealogisti » (ed anche dai biografi, Pelli, Balbo, Mis-sirini, Fraticelli, ecc.) « è stato detto che Bella fu la seconda consorte di Alighiero: io invece sono di contrario avviso, e ritengo che Francesco nato da madonna Lapa fosse a Dante minore di età, e perchè gli sopravvisse di molti anni, e perchè, ancora negl'istru-menti nei quali trovansi insieme rammentati, il nome di Dante precede il suo; » PASSERINI, loc. cit. Infatti dall'istrumento di divisione del 16 maggio 1332 tra Francesco e i suoi nipoti risulta che Lapa era tutt'ora vivente, a meno di voler ammettere che, parlando di Lapa,il notaio omettesse l'olirti, che non omise parlando di Bella. È dunque probabile e poco meno che certo, che Bella fu la prima moglie di Alighiero II; e che morì poco dopo la nascita di Dante, e forse per 1' appunto nel donarlo al mondo. Cfr. M. Scherillo, La Madre e la Matrigna di Dante (dalla Nuova Antologia, voi. xlix, serie in), Roma, 1894.
   Bella (della), « la famiglia della Bella noverasi da Dante, Par. xvi, 127, e dai più antichi cronisti tra quelle che da Ugo marchese della Toscana ebbero milizia e privilegio di portare la bella insegna di lui. Cinque ne annoverano gli storici; ma io ritengo che fosse una sola famiglia, dal cui tronco diverse casate ne diramarono; e me ne convince il vederle tutte venute a Firenze dal luogo istesso, cioè dai contorni di Settimo. Ranieri della Bella sedea tra i Consoli nel 1201 ; Cione, nato da Accorri suo figlio, era tra i consiglieri del Potestà che nel 1255 ratificarono alcune convenzioni con i Senesi. Al suscitarsi delle fazioni aderirono i della Bella alla fazione dei Guelfi e ne furono tra i principali di Por San Piero, perciocché aveano le torri nel popolo di S. Martino; le quali furono dall'ira di parte rase al suolo dopo il 1260, siccome ancora le case che possedevano nel popolo di S. Ilario a Gangalandi. Fatti poveri, furono senza difficoltà ammessi alle Magistrature per la riforma democratica del 1282; ed infatti Giano di Tedaldo e Taldo suo fratello conseguirono il Priorato nel 1289 e nel 1293. Era Giano uomo di smodata ambizione, per cui mandato a reggere come Potestà il Comune di Pistoia, vi si rese talmente odiato da esserne cacciato a furia di popolo. Offeso da Berto Frescobaldi, con cui venne a contesa nella Chiesa di S. Piero Scheraggio, sentendosi impotente a cozzare contro quel magnate più potente di lui, si diè a blandire il popolo e lo commosse contro dei grandi (cfr. Par. xvi, 131 e seg.). Fu tutta