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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Beatrice
   201
   V. L'allegoria della Beatrice della Divina Commedia
   Cogli antichi i più continuarono e continuano a ravvisare in Beatrice il simbolo della teologia, ossia della Scienza sacra. Invece secondo il Biscioni, ella è simbolo della Sapienza; secondo il Rossetti ed i suoi seguaci, della Monarchia Imperiale; secondo il Perez, dell'Intelligenza attiva; secondo il Galanti (Let. V su Dante Al., Ripatr., 1875), della Rivelazione; secondo altri, di altre cose. Il Giet-mann, al quale non mancano seguaci, s'ingegna di provare con grande erudizione che Beatrice è il simbolo della Chiesa, come se la Chiesa, per tacer d'altro, fosse stata circa un anno più giovine di Dante! Le relative discussioni sembrano superflue. L'uffizio di Beatrice nella Div. Com. consiste essenzialmente nel guidare Dante dal Paradiso terrestre, simbolo della felicità di vita terrestre, al Paradiso celeste, simbolo della felicità di vita eterna. Ora, secondo le dottrine di Dante, l'uomo abbisogna « di due direzioni secondo i due fini, cioè del sommo pontefice, il quale secondo le rivelazioni dirizzasse la umana generazione alla felicità spirituale, e dello imperadore, il quale secondo gli ammaestramenti filosofici alla temporale felicita dirizzasse gli uomini » (Mon. in, 15). Pare quindi fuori di dubbio che Dante divinizzò la fanciulla fiorentina, da lui amata nella sua gioventù, facendola simbolo della suprema autorità ecclesiastica, spirituale. Ed essendo quest' autorità in pari tempo la somma rappresentatrice della Scienza sacra, ne segue che Beatrice, appunto perchè simbolo della suprema autorità spirituale, è pure simbolo della teologia, come affermano gli antichi.
   Beatrice (II) ; nel luogo Purg. vii, 128 è menzionata una Beatrice insieme con una Margherita, nè si può dire con certezza chi siano queste due donne. Tutti gli antichi, dal Lan. al Dan. intendono le figliuole di Carlo lo Zoppo, nepoti del vecchio Carlo, la prima moglie di Giacomo, la seconda di Federigo d'Aragona (il solo Benv. conosce un'altra interpretazione :« Alii tamen dieunt, quod istae duse fuerunt sorores Constanti®, quod non credo »); e così intendono pure Voi., Fosc., Tom. ed altri. « E dennosi ordinare le parole in questa forma: tanto più sono stralignati li filliuoli di don Piero dal ditto don Piero, quanto più si vanta Gostanza, donna del ditto don Piero, di marito che Beatrice e Margarita, donne dei ditti suoi filliuoli, dei lor mariti; » Buti. Ma la moglie di Giacomo si chiamava Bianca, non Beatrice, e la moglie di Federigo si chiamava Eleonora e non Margherita (cfr. Zuritze, Indie., p. 205.