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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   ferire che la Vit. N. non contiene allegorie. Parla del suo amore per « quella Beatrice beata, che vive in cielo con gli Angioli, e in terra colla sua anima, » ma senza il più lieve accenno che ella fosse altra cosa che una donna « col sangue suo e con le sue giunture» (il, 2). Parla del suo amore per Beatrice, lei morta, il quale « era soccorso dalla parte della memoria o di dietro » (ir, 2, 25), ma senza aggiungere una sillaba che alluda ad altro amore che naturale. Dichiara quindi di voler « terminare lo parlare di quella viva Beatrice beata, della quale più parlare in questo Libro non intende » (il, 9, 38), benché poi nel libro egli parli assai e della teologia, e delle Intelligenze, e della Chiesa e di ideali. Sembra quindi potersi concludere, che quando dettava il Conv. Beatrice non gli era nè un simbolo nè un ideale.
   3. Nella Commedia. L'amore per Beatrice guidava il Poeta nella sua gioventù sulla buona via [Purg. xxx, 121 e seg.) ed all'amore del Sommo Bene {Purg. xxxi, 22 e seg.). La di lei bellezza gli era il sommo piacere (ibid., 49 e seg.). Beatrice morì essendo sulla soglia di sua seconda etade (Purg. xxx, 124) e lasciò le belle membra in terra (Purg. xxxi, 51). Lei morta, l'amore di Dante s'intiepidì, ond'egli si tolse a lei e diessi altrui, e, seguendo false imagini di bene, volse i passi suoi per via non vera, e cadde a segno, che non v' era più altro mezzo di salvarlo, fuor che mostrargli le perdute genti; quindi la donna beata gli mandò in soccorso Virgilio, il quale lo guidò sino al Paradiso terrestre, dov'ella, venutagli incontro, lo menò prima alla penitenza e poi in cielo; Purg. xxx, 121 e seg.
   II. I Commentatori antichi
   1. La Beatrice reale. Di essa i più non si curano, nè è facile sapere, se lac. Dant., Lan., Cass., Falso Bocc., Tal., ecc. ammettessero accanto all'allegorica anche una Beatrice reale. Lo nega senz'altro il Buti (il, 740): « Crederebbe forse altri che Beatrice fusse stata una donna di carne e d'ossa, come sono le altre ; ma non è così. » Altri ammettono la realtà di Beatrice, ma senza darne particolari notizie. Bambgl.: «Ipsa domina erat olim [anima] generosa domine Beatricis et domini.... » (?) - An. Sei. : « Là dove Dante parla di Biatrice, avvegnaché fosse una donna fiorentina, non è Biatrice di cui Dante sentì già corale amore; egli ne parla qui pure per quella virtù che fa biate le cose. » - Ott. (Purg. xxx, 121)-. « Questa lettera ha due sposizioni: l'una puoi riferire, eh'elli parli di Beatrice, in quanto ella fu tra' mortali corporalmente, che aveano