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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
Beatrice
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e per Beatrice, e per le (lue donne dello schermo, e per un' amica di quella, morta in verde età, da lui già veduta vivente in compagnia della sua donna, e poi morta in mezzo di molte donne piangenti, segno che egli non le era del tutto estraneo. Rinunzia poi agli amori fittizi per non occuparsi che delle lodi di Beatrice, della quale non può sostenere la presenza; onde le donne il deridono, ed anche Beatrice si gabba di lui con essoloro. Quel suo tremare in presenza della sua donna fece sì, che molte persone compresero lo segreto del suo cuore (c. 18): fatto assai importante, se il senso di queste parole è, che quelle molte persone indovinarono chi si fosse l'oggetto dell'amor suo. Singoiar cosa è poi, che il suo amore è turbato sin dal suo nascere da un presentimento di morte immatura della fanciulla amata, della quale si propose sin d'allora di parlare in un lavoro poetico che doveva descrivere una qualche discesa nel regno della seconda morte. E il suo presentimento si avvera. Muore prima il padre di Beatrice, quindi (dopo un tempo indeterminato, ma che non sembra fosse soltanto di alcuni mesi) Beatrice stessa il 19 giugno 1290 in età di circa ventiquattro anni. Dante la pianse, afflitto sino alla morte, oltre un anno, finché gli sguardi compassionevoli di «una gentil donna giovane e bella molto» incominciarono a poco a poco a piacergli forse un po' troppo (cfr. donna gentile). Durante il suo lutto un suo intimissimo amico, il quale « fu tanto distretto di sanguinità con questa gloriosa, che nullo più presso l'era, » lo invitò a dettare qualche componimento poetico per la defunta, ciò che egli fece con fina arte. Dopo molte lotte interne la bella consolatrice incominciò ad impossessarsi del luogo tenuto già nel cuor suo da Beatrice, finché una visione lo ricondusse pentito al culto della memoria della defunta ed un'altra visione maturò in lui il proponimento di dedicarsi con fervore agli studi e di non parlare più di Beatrice finché i suoi studi non lo avrebbero reso abile a «più degnamente trattare di lei, » dicendone « quello che mai non fu detto d' alcuna. »
2. Nel Convivio. Anzi tutto è notabile il fatto, che, mentre Dante in questo lavoro allegorizza si può dire ogni cosa, a segno, che molti si avvisano, aver egli voluto protestare anche la donna gentile della Vit. N. altro non essere che una mera allegoria, il simbolo o la personificazione della filosofia, egli non dice mai, mai una sillaba dalla quale si possa inferire, che anche Beatrice sia la personificazione di un'idea, un simbolo qualunque, anzi ne parla pur come di donna reale da lui amata. Ricordando la Vita N. dichiara che non intende « a quella in parte alcuna derogare » (i, 1, 83), mentre invece si propone di interpretare allegoricamente le sue canzoni; dalla quale dichiarazione formale pare doversi in-