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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
Battisteo-Beatitudini evangeliche 191
capo alla figliuola di Erodiade in premio del suo ballare; cfr. S. Matt. xiv, 3-12. Al martirio del Battista si accenna Par. xviii, 134 e seg. E ricordato il suo nudrirsi nel deserto di locuste e miele selvatico, Purg. xxii, 151 e seg. cfr. S. Matt. ìli, 4. S. Marc, i, 6. Plin., Hist. nat. i, 29. È il patrono di Firenze cristiana, invece di Marte, patrono di Firenze pagana; Inf. xiii, 143, onde il fiorin d'oro fiorentino è detto la lega suggellata del Battista, Inf. xxx, 74, perchè da una faccia avea l'impronta di S. Giovanni Battista. E Dante usa pure Battista per denotare il suo « bel San Giovanni, » Par. xvi, 47, nel qual luogo tra Marte e il Battista è detto per Tra la statua di Marte sul Ponte vecchio e il Battistero di San Giovanni, ai tempi di Cacciaguida i limiti della città di Firenze; cfr. G. Yill., Cron. iv, 8, 14. Borghini, Orig. di Fir., 304 e seg.
Battisteo, forma poetica per Battistero e Battisterio, dal lat. baptisterium, Quel luogo in una chiesa dove si battezza, e anche L'edifizio sacro dedicato a San Giovanni Battista, dov'è il fonte per amministrare il battesimo; Par. xv, 134.
Battnto, Part. pass, di Battere; cfr. Battere. E in forma d'Add. per Picchiato, Percosso; Vit. N. xii, 8.
Bava, franc. bave, spagn. baba (dal gr. fìapà£et,v? cfr. Diez, Wòrt. i3, 60), Umore viscoso che esce per sè medesimo come schiuma dalla bocca degli animali. Voce di cui i suoni labiali esprimono la formazion della bava sulle labbra; Inf. xxxiv, 54.
Beatanza, lo stesso che Beatitudine; Conv. ir, 5, 64, nel qual luogo però alcuni codd. invece di beatanza hanno beatitudine. « Il vocabolo Beatanza deve importare il medesimo che Bontà, in cui è la infinita Virtù beatrice degli Angeli, quella che li fece e conserva beati; Inf. iv, 63 » (?). Giul.
Beatitudini evangeliche, sì chiamano quelle sentenze colle quali Cristo esordì la sua predica sul monte, S. Matt. v, 3-7. All'uscire da ognuno dei sette cerchi del Purgatorio per salire più in su odesi cantare una di queste beatitudini. Salendo dal 1° al 2° cerchio la prima: « Beati i poveri di spirito: perchè di questi è il regno dei cieli; » Purg. xn, 110. I poveri di Spirito sono secondo S. Ambrogio (De Semi. Dom. in monte, 1), S. Tommaso (Sum. ih. il, 21*, lxix, 3) ed altri molti gli umili, e l'umiltà è la virtù opposta al vizio della superbia che si purga nel primo cerchio. Uscendo dal cerchio degl' invidiosi si ode cantare la quinta :