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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
186 Bartolommeo della Scala-Bascliiera della Tosa
non ebbe nullo figliuolo, e morì nella città di Firenze il dì di Sunto Tommaso gli anni di Cristo 1006, e a grande onore fu sop-pellito alla badia di Firenze. E vivendo il detto marchese Ugo, fece in Firenze molti cavalieri della schiatta de' Giandonati, de' Pulci, de' Nerli, de' conti da Gangalandi, e di quelli della Bella, i quali tutti per suo amore ritennero e portarono 1' arme sua addogata rossa e bianca con diverse intrassegne; » G. Vill., Cron. iv, 2. - « Et quia decessit in festo sancti Thomse, omni anno fit solemnis memoria de eo, et in tali die fit eius anniversarium ; » Benv.
Bartolommeo della Scala, figlio di Alberto, fratello di Alboino e di Canfrancesco o Can Grande, successe al padre nel 1301 nella signoria di Verona, ma la tenne soltanto tre anni, essendo morto nel marzo del 1304. Fu probabilmente l'ospite cortese, presso il quale Dante, sbandito da Firenze, trovò lo primo suo rifugio ; Par. xvii, 70 e seg. Cfr. Lombardo (il gran).
Barlacci, antichissima famiglia nobile di Firenze; Par.xvi, 104. « Ebbero i Barucci le case e le torri nel popolo di S. Maria Maggiore nel chiasso Padella; e talvolta trovansi nelle vetuste carte appellati Palermini e Guittoni. Rammentano le istorie Ubaldo console di Firenze nel 1195; Uberto che la stessa dignità riteneva quando giurò la lega col papa e con molti Comuni Guelfi della Toscana nel 1197; Aldobrandino che, essendo console nel 1202, guidò l'oste in Val di Marina, dove espugnò il castello di Cambiate; Pieiro che ascese al seggio patriarcale della città d'Aquileia. Al suscitarsi delle fazioni aderirono i Barucci a parte ghibellina e con questa ebbero comuni i trionfi e le sventure. E per conseguenza, se dopo la battaglia di Montaperti e la cacciata dei Guelfi si trovarono così potenti da figurare tra i primi in Comune, scontarono peraltro amaramente questo momentaneo trionfo, quando tornati i Guelfi più potenti di prima nella città si vendicarono senza misura dei loro nemici. Nella qual circostanza troviamo messer Guittomanno Barucci cavaliere coi fratelli Filippo e Bindo, con Guittone ed Abate di Guido di Uberto e coi figli di Dino di Baruccio dichiarati ribelli con confisca dei beni, mentre a Neri ed a Filippo di messere Aldobrandino asse-gnavasi come pena minore il confine nel contado Fiorentino. La pace del 1280 riaprì ad essi le porte della città, e tra i principali ghibellini che la firmarono leggonsi Guittone di Guido e Tegliaio di Filippo Barucci. Le memorie di questa casa non oltrepassano la metà del secolo XIV ; » Lord Vernon, Inf., voi. II, p. 421 e seg.
Bascliiera della Tosa, cittadino di Firenze, della nobile famiglia dei Della Tosa o Tosinghi, tenne da' Cerchi e fu dei con-