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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Barbariccia-Barbarossa 183
   tando pectora discooperta, ostendentes mammillas; » Serrav. - « Bar-baricini omnes ut insensata animalia vivunt; » S. Greg., Ep. in, 26.
   Barbariccia, nome di uno dei diavoli custodi della quinta bolgia dell'ottavo cerchio infernale; Inf. xxi, 120; xxii, 29, 59,145. « Nomen quarti dromonis, et est inveterata dierum nequitia; nam crispedo barbce et capillorum signum est mal® malitise; » Benv. -« Barbariccia ponitur hic quasi Inveterata consuetudo, ciò è usato et invecchiato a fare male, et barbuto in quell'arte; » An. Fior. -« Quella astuzia con la quale si va cercando di ricoprire quelle azioni, che sarebbero riprese e biasimate, per ciò che la barba arricciata, appresso ai fisionomisti, significa fraude e malizia; » Gelli.
   Barbaro, dal gr. {tàppapog, lat. barbarus, Add. che si usa spesso a modo di Sost. Aggiunto di popolo che in materia di istituzioni, di costumi e di cultura, sia assai poco progredito; ed è l'opposto di Civile o Incivilito. Presso i Greci e i Latini si dicevan barbari tutti i popoli stranieri, molto ad essi inferiori di civiltà; e in senso analogo si adoprò spesso dai nostri scrittori la voce barbaro, parlando dei popoli oltramontani o oltramarini; Purg. xxiii, 103. Par. xxxi, 31.
   Barbarossa, soprannome di Federigo I, il primo imperatore della casa degli Hohenstaufen, nato nel 1121, regnò dal 1152 al 1190, distrusse Milano nel 1162. Cfr. H. Prutz, Kaiser Friedrich I, 3 voi., Danzig, 1871-73. Scheffer-Boichorst, Friedrichs letzter Streit mit der Curie, Berlino, 1866. Karl Fischer, Der Kreuzzug Friedrichs I, Lips., 1870. Dante lo chiama il buon Barbarossa, Purg. xvm, 119, ed i commentatori non vanno d'accordo, se e' lo chiamasse buono sul serio o ironicamente. I più antichi (Lan., Ott., Serrav., Land., Tal., Veli., Dan., ecc.) tacciono, ed il loro silenzio sarebbe inesplicabile se in quel verso avessero veduto un'ironia qualunque. - Petr. Dant.: « Fuit magnus in probitate, sed parvus Comes natione, et electus fuit per Electores imperator, omnibus aliis discordantibus ; et dum coro-natus est argentea corona ab Archiepiscopo Coloniensi in civitate Aquisgranffi, venit Mediolanum ut assumeret coronam ferream ab eius Archiepiscopo in Ecclesia sancti Michaslis, deinde in Roma in Ecclesia Sancti Petri ad altare Sancti Mauritii auream coronam a Papa: qui Mediolanenses sibi denegaverunt introitum. Quare dictus Frede-ricus dictam terram obsedit, et ibi devictus et vulneratus, rediit fu-gatus in Alamanniam cum propria camisia sanguinolenta super ha-stam prò suo vexillo. Unde commovit totani Alamanniam ad suas vires, et redit, et obsedit et vicit dictam terram Mediolani, et eam fecit arari et seminari sale, ad ostendendum quod sicut sai semenatum