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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Purg. iv, 47; vii, 88; ìx, 50, 68. - 2. E per similit. Quell'estremo limite dell'orizzonte a oriente e a occidente, dal quale pare che il sole sorga e che ne discenda; Purg. ix, 2, nel qual passo però parecchi ottimi codd. hanno balco che probabilmente ò la vera lezione. Cfr. Blanc, Versuch, il, 33 e seg.
Banco, dal lat. fianca = tavola piana; oppure dal ted. banch, banlc = scanno, Arnese composto d'una o più assi messe in piano, e sorrette da quattro o più piedi, coi lati o in parte o del tutto chiusi con altre assi o sportelli, del quale fanno uso gli uomini di molte arti e professioni. E si usa pure per Panca da sedere, Sedile, Scanno; Par. x, 22; xxxi, 16.
Randa, dal ted. binden = legare, o band — legame, nastro, usasi comunemente a denotare Una delle parti, a destra o sinistra, o dinanzi o di dietro, di un corpo o di un luogo; Inf. xviii, 80. Purg. xiii, 79.
Bando, dal ted. bann, basso lat. bannum, Decreto, Ordine; e propriamente quello che era notificato pubblicamente a suon di tromba dal banditore. 1. Per Intimazione, Annunzio fatto al suono di tromba; Purg. xxx, 13. - 2. E per L'atto del divulgare, del celebrare, e anche Suono, Grido ; Par. xxvi, 45; xxx, 34.- 3. Condanna all'esilio, e anche per l'Esilio medesimo. E fìguratam. per Allontanamento, Lontananza, Separazione, e simili; ma usato per lo più nel modo avverbiale In bando, coi verbi Andare, Mettere, Porre, Tenere e simili; Inf. xv, 81.-4. Uscir di bando, vale Essere richiamato, liberato dall'esilio; Purg. xxi, 102.
Bara, dal ted. bahre, Arnese di legname, fatto a guisa di letto, avente quattro piedi e due stanghe, e per lo più con rete di corda nel fondo, dove si mette il cadavere per portarlo alla sepoltura; Feretro; Par. xi, 117.
Baratro, dal gr. [3apa$pov, lat. baratlirum, Luogo profondo, oscurissimo e cavernoso. Pigliasi eziandio per l'Inferno; Inf. xi, 69. « Questo baratro, cioè questo luogo cupo et oscuro ;» Buti.-« Baratro è una parola greca, che vuol dir profondità e voragine, come è propriamente l'inferno; e così scrive il Celio nelle sue lezioni antiche, che chiamavano gli Ateniesi una buca e un luogo, ov'ei gittavano i malfattori e gli scelerati, il quale era tanto profondo, eh'ei non si sentiva più di loro cosa alcuna; » Gelli.
Baratta, da barattare, Contrasto, Contesa; Inf. xxi, 63, detto forse con qualche allusione al luogo ove sono puniti i barattieri, e