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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   lemme, la quale era ancor giovanissima e che egli comprò dallo snaturato padre per denari; Purg. xx, 80 (cfr. CARLO II). Dante lo menziona con disprezzo Vulg. El. I, 12, 80. Altrove, Vulg. El. li, 6, 31 e seg., sembra lodarlo, ma in quel luogo Dante riferisce semplicemente una proposizione in esempio di Lingua, nè sappiamo se la proposizione sia roba sua o tolta da altri. Ed anche quando quella proposizione fosse sua propria, potrebbe essere amaramente ironica.
   Azzo (Ugolin d'), nominato Purg. xiv, 105, personaggio d'altronde ignoto e del quale anche gli antichi non avevano a quanto sembra notizie positive. Lan.: « Questo fu da Faenza, probissima persona. » Lo stesso ripetono Ott., An. Fior., ecc. Petr. Dant. lo dice « de Ubaldinis, » identificandolo forse, come più tardi fecero altri, con quell'Ugolino degli Ubaldini ancor vivente nel 1806 (cfr. Vill., Cron. vili, 86), mentre questo Ugolino si suppone morto prima del 1300 (cfr. G. B. Ubaldini, Storia della famiglia degli Ubaldini, Fir., 1588, p. 57 e seg.). Il Cass. non dice nulla di questo personaggio; anche il Falso Bocc. tace. - Benv.: « Iste fuit nobilis et curialis de Ubaldinis, clarissima stirpe in Romandiola, qui fuerunt diu potentes in alpibus citra Apenninum et ultra, prope Florentiam.»-Buti: «Guido da Prata da Forlì et Ugolino d'Azzo da Faensa, li quali funno valorosissimi gentili omini. » - Serrav. : « Hic fuit de Ubaldinis, nobili domo de Alpibus. Fuit nepos domini Frederici cardinalis de Ubaldinis. Fuit etiam virtuosus et dignus magna fama. »- Land.: « Fu costui degli Ubaldini. Questi possederon assai circa il monte Appennino, et in Mugello. » - Tal.: « Ex terra vili nascitur Ugulinus de Azzo de Ribaldino, et nepos Cardinalis Octaviani. »- Veli.: « Dicono essere stato de gli Ubaldini. »- Dan.: « De gli Ubaldini. » Queste chiose mostrano che il personaggio nominato da Dante era ignoto agli antichi.
   Azzolino, Ezzelino III da Romano, della famiglia dei conti di Onara, genero di Federico II imperatore, ai suoi tempi capo dei ghibellini d'Italia. Nacque il 26 aprile 1194 in Onara nella Marca Trivigiana, sposò Selvaggia, figlia naturale di Federico li, il quale nel 1236 lo fece Vicario in Padova. Morì in prigione il 27 settembre 1259. Cfr. Verci, Storia degli Ezzelini, Bassano, 1779 e Ven., 1844. Zamboni, Gli Ezzelini, Dante e gli schiavi, 2a ediz., Vienna, 1870. Dante lo pone nell'inferno trai tiranni, Inf. xii, 110. -« Fu il più crudele e ridottato tiranno che mai fosse tra' cristiani, signoreggiò per sua forza e tirannia (essendo di sua nazione della casa di Romano gentile uomo) grande tempo tutta la Marca di Tre-