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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Avicenna-A walI are
   167
   xxxiii, 78. In questo luogo molte edizioni (dalla Cr. del 1595 sino a quella del Witte) leggono avversi con doppia v. Ma, osserva il Parenti (ap. Ed. Pad. ad loc.) « era ben naturale che il verbo avertere dava il Partic. averso. Questa voce è tutto l'opposto d' avverso; imperciocché quando io sono averso, mi distolgo, volgo le spalle, recedo dalla cosa. Così il lat. aversus si spiegherebbe popolarmente col vertere se a re. Quando poi sono avverso, come dicevano gli antichi adverso, io vado contro, mi oppongo, mi rivolgo alla cosa. Così il lat. adversus si spiegherebbe col vertere se ad rem. In somma, è la contraria forza delle due particelle e ed ad. La prima mi diparte dall'oggetto, e la seconda mi vi spinge. -->11 dantesco occhi aversi è del resto il virgiliano aversi tenuere facem (Aen. vi, 224).
   Avicenna, così nominarono gli occidentali il filosofo àrabo Abu Ali Al Hosain Ibn Abdallah Ibn Sina, autore di una Enciclopedia scientifica e di parecchie opere medicinali e filosofiche, le quali nel medio evo si avevano in gran pregio. Nacque nell'anno 980 a Afsciena nella provincia di Bochhara in Persia (onde il soprannome Avicenna). Si dedicò allo studio delle scienze giuridiche e teologiche, quindi alla fisica e metafisica, e finalmente alla medicina. Si dice che in giorni 41 imparasse a mente tutta quanta la Metafisica di Aristotile. Fu protomedico del Sultano Muli' ben Mansur, la cui ricca biblioteca gli diede agio di perfezionarsi ne' suoi studi. Viaggiò quindi la Persia e poi fermò sua dimora a Gorgània, dedicandosi all'insegnamento della medicina, al vino ed alle donne. Dopo essere vissuto alcun tempo alla corte della principessa di Raj e del figlio di lei Megd ed-Daula andò di nuovo errando per la Persia, sempre dedito al vino ed agli amori, e morì nel 1037 a Ispahan dopo avere scritto oltre cento opere sopra quasi tutti i rami della scienza del tempo. La sua opera principale è il Eanun (4 voi., Roma, 1593). Il suo Poema de Logica fu pubblicato dallo Schjioel-ders nei Documenta philosophica Arabum (Bonna, 1836). Un catalogo delle sue opere si trova nella Iìiographie mèdie, i, 436 e seg. Cfr. Ritter, Gesch. dcr Phil. vii, 633 e seg. Dante lo nomina Inf. iv, 143, e lo cita Conv. lì, 14, 24; il, 15, 59; in, 14, 31; IV, 21, 11.
   Avo e Avolo, dal lat. avus, Il padre del padre o della madre, che volgarmente dicesi Nonno; Par. xvi, 63.
   Avvallare, dal lat. ad vallis ; 1. propriam. Far ire a valle, ossia abbasso, ma detto per Abbassare, Chinare, Mandar giù; Purg. xiii, 63. -2. Detto degli occhi, vale Volgerli a terra, Inchinarli; Purg. xxvm, 57. - 3. Avvallarsi, per Scendere a basso, in piano;