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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
164 Avellana
meritatoli, interpretando i versi' Par. xxr, 106 e seg., dove si parla del monastero di Santa Croce di Fonte Avellana, non fanno verun accenno alla dimora di Dante in quel convento. Ma il Troya clie visitò il luogo: « Aspra e solinga via tra le foreste conduce all'ospizio antico di solitarii cortesi, che additano le stanze ove i loro predecessori albergarono l'Alighieri. Frequente sulle pareti si legge il suo nome; la marmorea effigie di lui attesta l'onorevole cura che di età in età mantiene viva in quel taciturno ritiro la memoria del grande Italiano. Moricone priore lo ricevè nel 1318 (?); e gli Annali Avellanesi recansi ad onore di ripetere questo racconto »( Veltro alleg. di D., 165 e seg. Cfr. Veltro alleg. de' Gliibel., 175). Ma «gli Annales.... dicono che Dante morì nel 1321; aggiungono ch'egli abitò Fonte Avellana, ma (si badi bene) desumendolo solo dai versi del Par. xxi, 106 e seg.... citano Jacobillius (uno scrittore del sec. XVII); e citano poi la vita di Bosone del Baffaelli. Ed ecco tutto! » (Bartoli, Lett. ital., v, 272; cfr. Annales Camaldulenses, Ven., 1760; v, 316 e seg.). Il Troya (loc. cit.) aggiunge che « basterebbe aver visto il Catria e leggerne la descrizione di Dante (Par. xxi, 106-111), per accertarsi ch'egli vi ascese. »-« Ma quella descrizione dov'è mai? Essa si riduce tutta ad un verso solo: gli Appennini, dice il Poeta fanno un gibbo che si chiama Catria; e di sotto c'è il monastero di Santa Croce di Fonte Avellana. Questa non è una descrizione; Dante dice che gli Appennini fanno un gibbo; ma ch'egli sia salito su quel gibbo non lo dice altri che il Troya» (Bartoli, loc. cit.). Del soggiorno di Dante in Fonte Avellana nel 1318 non dubita punto il Balbo (Vita di D., P. II, c. 14), il quale ne dice « antichissima » la tradizione. Fratic. (Vita di D., 219) trova questo soggiorno « molto probabile, » ma lo pone « negli ultimi mesi del 1313, o ne'primi del 1314. » Secondo il Bartoli (loc. cit,) il soggiorno di Dante a Fonte Avellana « è più che dubbio, » ed il Diaconis (Nuova ricognizione, 428) afferma che questo soggiorno è una di quelle « asserzioni che si dicono dietro i compendii delle vite degli antichi,»delle quali non giova occuparsi. Invece Plumptre (Comm. and Canzoniere i, p. ex e seg.): « The vividness of the de-scription of the monastery of Santa Croce di Fonte Avellana, in the territory of Gubbio, in Par. xxi, 106, gives some colour to the tradition, also attested by an inscription, dated 1557 (?), in what is pointed out as his celi in the monastery, that he took refuge in the wild solitude of these regions and there composed no small portion of his great work. » Il fatto è semplicemente che non vi sono documenti autentici nè argomenti stringenti per provare il soggiorno di Dante nel monastero di Santa Croce di Fonte Avellana, nè vi sono documenti autentici nè prove indiscutibili per negarlo.