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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
A vantichè-Avellana
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cammino; Inf. xxi, 109.-6. Farsi, Trarsi avanti, vale Procedere, Avanzar nel cammino, Inf. xxxiv, 16, ed anclie Venire incontro ad alcuno, Presentarsi ad alcuno; Inf.xxi, 74, 92,118. Purg. xxvin, 46; xxxi, 131.
Avantichè che pure Avanti che disgiuntamente si scrive, Avverb. Primachè, Innanzichè; Inf. in, 119; Vili, 55 ; xv, 51; XVI, 97. Purg. Vii, 32; ix, 125; xxvii, 78.
Avanzare, spagn. avanzar, franc. avancer, da ante (cfr. Diez, Wórt. )3, 27), propriam. Tirare, Condurre, Spingere avanti o innanzi. 1. Per Proseguire, Far proseguire, ed anche Far progredire: Purg. ix, 91.-2. Per Ingrandire, Accrescere, Avvantaggiare; Inf. iv, 78; xix, 71. Purg. ili, 145. - 3. E Neut. Avvantaggiarsi ; Inf. xi, 108.-4. Per Inviare, Mandare; Vit. N. xix, 71.-5. Per Superare, Vincere, in senso figurato; Inf. xxv, 12. Purg. xxvi, 120. Par. xiii, 24. - 6. Per Precedere, Andare avanti ad altri o a checchessia; Inf. xxn, 128. - 7. Per Andar crescendo, Farsi maggiore, Aumentarsi; Par. xviii, 60.-8. Per Venire, Sporgere in fuori; Purg. xti, 24.
Avanzo, propriam. Il residuo di checchessia, Il rimanente, Il restante. Per Acquisto, Guadagno, Profitto, Vantaggio; Purg.xxxi, 28.
Avarizia, dal lat. avaritia, Amore disordinato del danaro e degli averi; Inf. vi, 74; vii, 48; xix, 104. Purg. xix, 115,121, 130;xx, 82; xxii, 23, 34, 53. Conv. i, 9, 11; iv, 13, 98.
Avaro, dal lat. avarus; 1. Add. Che ha il vizio dell'avarizia; Inf. xv, 68; xviii, 63. Purg. xix, 113; xx, 106; xxn, 32. Par. vili, 77. - 2. E in forza di Sost. Conv. iit, 15, 66. Cam.: « Doglia mi reca nello core ardire; » v. 67. 69. 126.
Ave, voce latina che vale Ti saluto, Dio ti salvi; prima parola del saluto angelico, Lue. I, 28: «Ave, gratia piena; dominus tecum ; benedicta tu in mulieribus; » Purg. x, 40. Par. iti, 121. xvi, 34.
Ave Maria (Avemaria e Avemmaria), principio della nota orazione alla Vergine; Par. xxxii, 95.
Avellana (Fonte), nome di un monastero sotto il Catria (cfr. Catria) nell'Appennino, tra Gubbio e la Pergola nel ducato di Urbino. Secondo una tradizione (la quale però non sembra risalire oltre al Cinquecento) dopo la morte di Arrigo VII Dante si ritrasse per alcun tempo in quel monastero dell'Ordine camaldolense, e secondo una iscrizione del 1622 (cfr. Pelli, Meni., 135. Fraticelli, Vita di D., 218 e seg.) vi avrebbe scritto buona parte del Poema sacro. I biografi antichi non ne dicono nulla, ed anche gli antichi com-