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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Arrigo-Arrigo d'Inghilterra
   il 24 agosto 1313. Andò voce che un frate dell'Ordine de'Predicatori lo avesse avvelenato nel dargli la santa comunione; ma tal voce non sembra avere verun fondamento storico. - Cfr. F. Bonaini, Acta Enrici VII, Roman. Imperat., Fir., 1877. Kob. Poelmann, Der Ròmerzug Kaiser Heinrichs VII. und die Politili der Curie, des Hatises Anjou und der Welfenliga, Norimberga, 1875. Del Lungo, Dino Comp. i, 3 e seg. 608-638.
   Arrigo (de' Fifanti '.'), personaggio nominato da Dante una sola volta, come uno di coloro « che a ben far poser gl'ingegni, » Inf. vi, 80, ma del quale non fa poi più un cenno nel Poema. Non è certo chi costui si fosse. Bambgl., An. Sei., Iac. e Petr. Dant., Lan., Ott., Falso Bocc., ecc. non ne dicono nulla, probabilmente perchè nulla ne sapevano. Cass. :« De Ariguciis. »- Bocc.: « Gian-donati.... furono questi cinque onorevoli e famosi cavalieri e cittadini di Firenze. » - Benv.: « Istum numquam nominabit amplius, sed debet tacite poni cum Musca, quia fuit secum in eadem culpa; fuit enim nobilis de Sifantibus. » - Buti tace. - An. Fior.: « Messere Arrigo Giandonati. »- Serrav., Barg., Dan. tirano via .-Land.: « Fu nobil cavaliere de' Fifanti, famiglia antica et honorata. »- Tal.: « Nobilis de Sifant.»- Vell.:« Dicono essere stato in Firenze della nobile famiglia de' Fifanti, cavaliere magnifico, del quale non si fa più mentione in alcun luogo. » - Gelli, Cast., ecc. non ne dicono nulla. I moderni s'ingegnano d'indovinare. Ma il fatto è, che non sappiamo di quale Arrigo il Poeta abbia voluto far menzione.
   Arrigo d'Inghilterra, « il re della semplice vita, » Purg. Vii, 130, 131, è Enrico III re d'Inghilterra, figlio di Giovanni Sen-zaterra, nato il 1° ottobre 1206, succeduto al padre il 18 ottobre 1216, morto il 16 novembre 1272. Di lui Hume (ap. Lonf. e TV. TV. Ver-non): « This prince was noted for his pietj and devotion, and his regular attendance on public worsliip; and a saying of his on that head is much celebrated by ancient writers. He was engaged in a dispute vvith Louis IX of France, concerning the preference between sermons et masses; he maintained the superiority of the latter, and affirmed that he would rather have one hour's conversation with a friend, than hear twenty of the most elaborate discourses pronounced in his praise.»E il Dickens (Child's Hist. of England, eh. xv): « He was as much of a king in death as he had ever been in life. » Nella Div. Com. avrebbe meritato un posto tra gli « sciau-rati che mai non fùr vivi; » ma Dante non ne sapeva probabilmente più del cronista Villani, il quale si contenta di osservare (v, 4) che Arrigo « fu semplice uomo e di buona fe' e di poco valore. » Cfr.