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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   nell'atteggiamento l'acume e la penetrazione della mente; Pur. xxix, 144.
   Aria, dal gr. àyjp, lat. aer, Quel fluido elastico e diafano, che avvolge da ogni parte la terra; necessario alla respirazione e alla vita degli animali. Nel suo complesso dicesi atmosfera, e dagli an tichi fu considerato come uno dei quattro elementi; Inf. ni, 29; xvii, 105. Cfr. Aere, Aura.
   Ariadne o Arianna, figlia di Minos e di Pasife. Amante di Teseo, gì'insegnò il modo d'introdursi sicuro nel Laberinto ed uccidere il Minotauro; menzionata Inf. xii, 20. Cfr. Minos, Minotauro, Teseo.
   Arido, dal lat. aridus, Mancante d'umore, Asciutto; Inf. xiv, 13.
   Ariete, dal lat. aries, in poesia ordinariamente coli' accento sulla penultima (propriam. il maschio della pecora o Montone); la prima delle dodici costellazioni dello Zodiaco ; Par. xxvm, 117. Conv. in, 5, 58. Cam.: « Io son venuto al punto della rota, » v. 41.
   Aringo e Arringo, dell'ant. ted. hring, mod. ring. — cerchio o giro, Il luogo, o II campo chiuso, dove si usava far giostre e tornei; Lizza, Steccato. Detto figuratam. Par. i, 18. - « Aringo è lo spazio da correre; ma qui si pone per la materia che ha a trattare 1' autore, cioè la gloria dei beati; quasi dica: Infìno a qui abbo trattato la mia materia co le scienzie pratiche; ma da quinci inanti m'è mestieri d'usare e le pratiche e le teoriche: imperò che sono contemplative et anco attive; » Buti.
   Aristotele o Aristotile, 'Apia-cotsXYjg, celebre filosofo greco da Stagira (onde il soprannome Stagirita, ZTaysipÉTTis), figlio del medico Nicomaco, nato il 384 a. C., pel corso di venti anni discepolo di Platone, fu dal 343 al 340 il principale maestro di Alessandro Magno, insegnò la filosofìa in Atene, dove sofferse molte persecuzioni, e morì nel 322 a. C. - « Commentationum suarum artiumque, quas discipulis tradebat, Aristoteles philosophus.... duas species ha-buisse dicitur: alia erant qua) nominabat ègmepixd, alia quse appella-bat àxpoaxty.à. 'E^tòtepixà dicebantur quse ad rhetoricas meditationes facultatumque argutiarum civiliumque rerum notitiam conducebant, dxpoaxixoc autem vocabantur in quibus philosophia remotior subti-liorque agitabatur quoque ad naturae contemplationes disceptatio-nesve dialecticas pertinebant. Huic disciplina quam dixi óxpoaxix'g tempus exercendse dabat in Lycio matutinum, nec ad eam quem-quam temere admittebat nisi quorum ante ingenium et eruditionis