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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
126 Aretnsa-Argento
dell'ucciso [liuti, Land., Veli., Dan., ecc.). Cfr. Giglt, Diario Sa-nese ti, 312 e seg. Bocc., Decam. n, 8; x, 2. Manni, Stor. del Decam., p. 211 e seg., 541 e seg.
Aretnsa, 'Apé&ooaa, nome di una delle ninfe Nereidi, della comitiva di Diana. Invaghitosene Alfeo la perseguitò, onde Diana per salvamela la trasformò in fonte; Inf. xxv, 97. Cfr. Ovid. Met. v, 572-671. Virg. Georg, iv, 344 e seg.
Arezzo, città di Toscana a 55 chilom. da Firenze; Inf. xxix, 109. Cfr. Griffolino.
Argenti (Filippo), Fiorentino iroso e bizzarro; Inf. viti, 61. - « Fuit unus ex potentibus popularibus Civitatis Florentie; » Bambgl. - « Fu degli Adimari; » An. Sei. Cosi pure lac. Dani. -« Non ebbe mai alcuno atto di vertude nella sua prima vita, ma sempre fu superbo et arrogante; » Lan. - « Degli Adimari di Firenze, cavaliere di grande vita, e di molta spesa, e di poca virtude e valore ; » Ott. - « De Adimaribus de Florentia, hominem multum jam superbum et arrogantem; » Petr. Dant. -« Divitis fortis et pul-chri qui equum ferris argenti ferrari fecit; » Cass. - « De Cavicciuli, cavaliere ricchissimo, tanto che esso alcuna volta fece il cavallo, il quale usava di cavalcare, ferrare d' ariento, e da questo trasse il soprannome. Fu uomo di persona grande, bruno e nerboruto e di maravigliosa forza, e più che alcuno altro iracundo, eziandìo per qualunque menoma cagione ; » Bocc. Cfr. Bocc. Decam. ix, 8. - « Nimico didante perchera diparte nera edante era diparte biancha;» Falso Bocc.-« Yir quidem superbissimus, iracundissimus, sine vir-tute vel civilitate, displicentissimus, quia erat de stirpe numerosa valde, et pulcer et fortis corpore et dives valde, quas omnia sibi materiam arroganti» ministrabant, habebat summe odio populum florentinum, habebat unum equum quem vocabat equum populi Fiorentine, quem promittebat omnibus petentibus eum mutuo; de mane equus erat paratus tempestive et dabatur primo venienti; postea aliis supervenientibus dicebatur: tarde, tu fuisti prseventus, et sic eludebat spes multorum, et de hoc habebat solacium et risum; » Benv. - « Una volta, avendo questione con Dante, diede uno schiaffo a Dante perchè erano di diverse e contrarie parti. E sempre fu inimicizia massima fra loro due ; » An. Laur. xlti, 14.
Argento, dal lat. Argentimi; 1. Metallo di colore bianco lucido, malleabilissimo, duttilissimo, ed è il più prezioso dopo l'oro ed il platino; Inf. xiv, 107; xix, 4, 95, 112. Purg. vii, 73; ix, 118. Par. xvn, 84; xvm, 96; xxii,88. - 2. Per Moneta d'argento, e anche per ogni sorta di moneta (come il frane, argent); Inf. xxxii, 115.