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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Arcione
e nelle singole sue parti accuratamente disposto in misura, numero e peso. La norma fondamentale per l'architettura del Poema è il simbolismo dei numeri, per il quale già nella Vita Nuova Dante mostra tanta predilezione. Significanti sono specialmente per lui il numero perfetto, cioè il dieci, il tre ed il nove (cfr. Numero), ed appunto questi tre numeri dominano tutta l'architettura del Poema. Esso consta di tre Cantiche, tre essendo i regni dell'eternità. 11 tre domina la rima, tutto il Poema essendo dettato in terza rima. Ogni Cantica ha trentatre canti : il tre elevato alla dignità del numero perfetto ed unito con sè medesimo. Alla prima Cantica precede un canto di proemio generale, onde tutti i canti sono cento: il numero perfetto moltiplicato per sè medesimo. Ognuno degli spiritali tre regni ha nove regioni: il tre per sè medesimo moltiplicato; cioè Ylnf. nove cerchi, il Purg. un Antipurgatorio, sette Cerchi ed il Paradiso terrestre, il Par. nove cieli. Nello stesso tempo domina pure nell'architettura dei tre regni il dieci, il numero perfetto: ai nove cerchi dell'Inferno si aggiunge un Vestibolo; nel Purgatorio abbiamo un' « isoletta » prima di entrare nell'Antipurgatorio ed ai nove Cieli si aggiunge l'Empireo. Il tre, il nove ed il dieci si fanno valere anche in cose di importanza secondaria: tre fiere che si oppongono alla salita di Dante al monte; tre donne benedette che hanno cura di lui nella Corte del Cielo; tre guide nel mistico viaggio (Virgilio, Beatrice, S. Bernardo); tre faville che hanno i cuori accesi; tre furie infernali, tre facce di Lucifero, ecc. (Cfr. tre).
L'architettura accuratamente premeditata si mostra anche nella partizione dei versi e delle parole. Veramente i cento canti sono di vario numero di versi, cioè 2 di 115; 1 di 124 ; 4 di 130; 4 di 133; 13 di 136; 16 di 139; 16 di 142; 13 di 145; 13 di 148; 9 di 151 ; 7 di 154; 1 di 157; 1 di 160. Ma in ogni Cantica si ha, ragguagliatamente, un eguale numero di versi: nell'I»/'. 4720, nel Purg. 4755, nel Par. 4758, che insieme fanno 14,233. Ed in ogni cantica si ha pure, ragguagliatamente, un eguale numero di parole: neìVInf. 33,444; nel Purg. 33,379 ; nel Par. 33,719, che insieme fanno 99,542, onde mancano 458 parole per 100,000, corrispondenti ai 100 canti, cioè a 1000 parole per canto. Il minimo delle parole adoperate in un canto è 802, il massimo 1107. Tenuto conto delle ripetizioni, le 99,542 parole si riducono a 5860, non compresi i nomi propri delle persone e de' luoghi, che sono 1615. Cfr. Mariotti, Dante e la statistica delle lingue, p. 25 e seg.; 57 e seg. Sull'architettura delle singole parti cfr. Inferno, Purgatorio, Paradiso, ecc.
Arcione, prov. arson, catal. arso, frane, argon, spagn. arzon (dal lat. arcus ? cfr. Diez, Wòrt. i3, 29), quella parte della sella