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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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auctor volendo laudare signum aquile, dieit quod cum ilio pugnave-runt il lì Romani, qui expugnaverunt arrogantiam illorum Arabum, qui venerunt cum Hannibale ; » Serrav. - « Mandò a terra, questo segno de l'aquila, l'orgoglio, e la superbia de gli Arabi, cbe con diverse altre Barbare nationi passaron dietro ad Annibale;» Vell.-« Il nome Arabi s'adopera dal Poeta, com'era in uso antico, ed è pur oggi, qual nome generico e significare qualsivoglia abitatore dell'Affrica settentrionale, e massime delle genti mercenarie, le quali componevano gli eserciti di Cartagine; » Biag. - « Arabi, chiamati così gli africani, perchè erano nomadi. Virgilio dice nel IV del-l'Eneide, in bocca di Didone : Nomadumque petam connubia sup-plex ? volendo intendere de' principi africani suoi vicini, che tante volte aveano richiesta la sua mano. Il qual passo di Virgilio è così tradotto dal Caro: Proferirommi per consorte io stessa-D'un zingaro, d'un moro, o d'un arabo ? Ecco chi son gli Arabi in amplissima significazione. Ed in fatti gli uomini del deserto, anche in Africa, si chiamano arabi beduini ; » Betti. - « Dante con questo nome volle designare gli Africani o meglio i Cartaginesi a cagione della origine loro, poiché si vuole siano venuti dall'Arabia Felice;» Bocci.
Aragna, dal gr. àpccxvv), lat. aranea, Insetto che forma una tela sottilissima da prendere altri insetti di cui si nutre; più comunemente si dice Ragno; Purg. xii, 44.
Aragne, 'ApdxvY], Arachne, figlia del tintore Idmone da Colofone, tessitrice rinomata in tutta la Lidia. Insuperbita sfidò Pallade a chi tessesse meglio. Minerva le si presentò travestita da vecchia, per esortarla a moderare il suo orgoglio; ma Aragne si rise di lei e rinnovò la sfida. La dea, scopertasi, accettò. Ed allora Aragne si mise al lavoro e lo eseguì in modo, che Pallade non potè non darsi per vinta. Indispettita, la dea stracciò la tela e colpì colla spola il capo di Aragne, la quale poi, disperata, s'impiccò. Impietositane, Pallade le conservò la vita e la convertì in ragno; cfr. Ovid., Met. vi, 5-145. Inf. xvii, 18. Purg. xii, 43.
Aragona, provincia nel Regno di Spagna; Purg. in, 116 (sopra questo luogo cfr. Onore) ; cfr. Federigo, Pietro di Aragona, Iacopo, Giovinetto (— Alfonso di Aragona).
A randa, cfr. Randa.
Arare, dal lat. arare, usato a modo di Neut., Lavorare la terra coli'aratro; Inf. XXVI, 30.