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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Aquino (8. Tommaso    in poi a Napoli, dove Pietro Martino e Pietro Ibernese gli furono maestri. A sedici anni si fece frate domenicano contro il volere de' suoi genitori e fratelli che fecero ogni sforzo per sottrarlo alla vita monastica nè cederono finalmente che per l'intervenzione di papa Innocenzo IV. Fece la professione a Napoli nel 1244, quindi fu inviato nel 1245 a Cologna ed ivi affidato ad Alberto Magno. I suoi condiscepoli facevano poca stima di lui che chiamavano per dileggio bos mutus Siculus; ma il gran maestro Alberto si dice che osservasse : Nos vocamus istum bovem mutum, sed ipse taìem dabit in doctrina mugitum, quod in toto mundo sonabit. Col maestro Alberto, Tommaso si trasferì nel medesimo anno 1245 a Parigi, dove nel 1248 ottenne il grado di Baccalaureo di teologia. Ritornato col maestro a Cologna vi si fermò quattro anni (1248-52) come secondo insegnante e Magister studentium. Ricevette gli ordini sacri nel 1251; l'anno seguente i superiori lo rimandarono a Parigi ad acquistarsi il grado di dottore in teologia, il che non ebbe luogo che il 23 ottobre del 1257, grazie alle lotte letterarie che Tommaso e 1' amico suo Bonaventura sostennero in difesa de' due nuovi Ordini monastici contro gli attacchi della Sorbonna (cfr. Bu-LiEUS, Hist. univ. Paris, ni, 240, 845, ecc. Hist. litt. de la France xix, 197). Dal 1257 al 1261 insegnò a Parigi, dove predicava pure nei tempi di quaresima nella chiesa di S. Iacopo. Papa Urbano IV lo chiamò nel 1261 in Italia, dove insegnò a Roma, Bologna, Pisa, Viterbo ed in altri luoghi. Morto Clemente IV nel 1269 e rimasta vacante la S. Sede, Tommaso ritornò a Parigi, e vi stette finché nel 1271 papa Gregorio X lo richiamò in Italia. Dal 1272 in poi insegnò a Napoli, ma, volendo recarsi al Concilio di Lione, morì pel viaggio il 2 marzo 1274 nel chiostro di Fossa Nuova presso Terra-cina. Intorno alla sua morte Tolommeo suo discepolo scrive (Murat., Script., xi, 1168 e seg.):« Vocatus ad Concilium per Dominum Gre-gorium, ac recedens de Neapoli, ubi regebat, et veniens in Campa-niam, ibidem graviter infirmatur. Et quia prope locum illum nullus Conventus Ordinis Prsedicatorum habebatur, declinavit ad unam so-lennem Abbatiam, qua dicitur Fossa-nova, et qua Ordinis erat Ci-sterciensis, in qua sui consanguinei Domini de Ceccano erant patroni: ibique sua aggravata est sgritudo. Unde cum multa devotione, et mentis puntate, et corporis, qua semper floruit, et in Ordine viguit, quemque ego probavi inter liomines, quos umquam novi, qui suam ssepe confessionem audivi, et cum ipso multo tempore conversatus sum familiari ministerio, ac ipsius auditor sui; ex hac luce transiit ad Christum.» Secondo questa testimonianza autorevolissima S. Tommaso sarebbe dunque morto di morte naturale. Ma secondo altri morì di veleno per opera di Carlo d'Angiò. Il Villani, ix, 218: «Nel detto