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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Apparare, dal prov. amparar (che oltre il significato di prendere aveva anche quello di studiare, apprendere), Imparare; Purg. xin, 93.
Apparecchiare, dal lat. adparare, prov. aparelhar o apa-reillar, catal. aparellar ; 1. Mettere in ordine, in punto, Preparare, Apprestare. Figuratam. Purg. xxvi, 138.-2. Usato assolutam. vale Preparare il convito, o simile, Porre in ordine le cose necessarie al convito. Figuratam. Conv. i, 1, 59. - 3. Neut. pass. Mettersi in ordine, Prepararsi; Inf. li, 4; xxn, 93. Par. xvii, 45; xix, 31.-4. E costruito per eleganza con la preposizione Di ; Par. xxvil, 59.
Apparenza, dal lat. apparentia; l.La Sembianza di checchessia, Quel che apparisce e può anche non essere in realtà; Par. vi, 85. Conv. ni, 10,6. 18.-2. Per Pompa, Comparsa onorevole, Par. xxix, 87. - 3. Per l'Apparire, il Mostrarsi sensibilmente; Par. xiv, 56.
Apparere e Apparire, dal lat. adparere ; Neut.- 1. Farsi vedere, Presentarsi, Mostrarsi ; ed anche Esser palese, manifesto, chiaro; Inf. i, 45; xiv, 123, 128; \v, 53; xx, 11 ; xxv, 71; xxvi, 133; xxxn, 34; xxxiv, 126. Purg. il, 22, 26, 38, 127; IH, 58; iv, 39; xv, 94, 125; xvi, 144 ; xvii, 21, 72; xviii, 34, 37; xix, 26; xxi, 8, 10; xxii, 28; xxv, 5; xxvi, 27; xxvn, 6; xxvill, 37; xxx, 32,64; xxxn, 150. Par. n, 16, 59; ili, 7; iv, 32; vili, 28; xiv, 95, 121; xv, 74; xix., 49; xxii, 72, 145, 153; xxiii, 117; xxvill, 75; xxx, 51. Il perf. è talora apparve e talora apparse, onde in alcun luogo (per es. Purg. xxvi, 27) qualche testo ha l'una, qualche altro l'altra forma. - 2. Per Far bella comparsa, Mostrarsi orrevole, Pompeggiare; Par. xxix, 94.
Apparsione, per Apparizione, dal lat. apparilio, Appaiamento, Comparsa. Il Bl. dice che di questa voce non si ha altro esempio; uno almeno ce n' è, Spkron., Op. i, 114: « Veramente questa è diabolica apparsione. » Ma nel luogo Purg. xxxi, 78 non sembra doversi leggere apparsion anzi aspersion, sebbene la lezione sia controversa e l'autorità dei codd. basti appena a decidere quale sia la vera. Col Vat. ed altri codd. leggono apparsion Benv., Aid., Bovili., Crus., Com., Land., Veli., Dan., ecc., ma da questa lez. non è facile ricavare un senso che regga. I più leggono col S. Cr ., Beri., Caet., Vienn., Stocc., e moltissimi altri codd. aspersion, onde il senso sarebbe: Come alzai il viso, vidi che gli Angeli avevano cessato di spargere fiori (cfr. Purg. xxx, 20 e seg.). Le varianti apersion, operazion, apprension, ecc. non sembrano attendibili. In quanto al senso Lan., Petr. Dant., Falso Bocc., ecc. tacciono. Ott. .-«Si posarono da più dire in favore di Dante.» - Cass.: « Apersion, quam faciebant de floribus. » - Benv.: Apparsion, idest,