Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L', Giovanni Andrea Scartazzini
Pagina (112/1180) Pagina
Pagina (112/1180)
Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
102
Antenori chiama Dante i Padovani, la loro città essendo stata fondata, secondo la tradizione, da Antenore troiano; Purg. v, 75. Cfr. Virg., Aen. i, 242 e seg. Pomi». Mela ij, 4. Tit. Liv. I, 1. Tacit., Annal. xvi, 21.-«E dice Antenori per due ragioni; 1'una che Antenor di Troia fu edificatore di Padoa, sì chè i padoani puonno aver nome Antenori ; quindi in le braccia, nel grembo, cioè nel distretto. L'altra cagione si è che il predetto Antenore fu traditor di Troia; e però Antenore è quasi con atto di traditore, e perchè l'as-sassinatico modo è con prodizione, ed el li per assassini fu morto, si può dire : in grembo alli Antenori, cioè padovani ; » Lan. Lo stesso ripete l'Ott. - « Antenori i. paduanus ab antenore qui pa-duam hedificavit. vel antenori i. proditoribus quia antenor fuit prò-ditor; » Cass. Il Falso Bocc., Benv., Buti, An. Fior., Serrav., Land., Tal., Veli., Dan., ecc. non vedono nelle parole di Dante allusione a tradimento, contentandosi di interpretare che e' chiama i padovani Antenori dal fondatore di Padova.
Anteo, 'Avxaìog, gigante alto sessanta braccia (cfr. Philostr., Ic. il, 23), figlio di Nettuno e della Terra (Apollod. ir, 5,11. Hygin., Fab., 31). Aveva la sua spelonca nella valle di Bagrada presso Zama, dove si nutriva di carne di leone (cfr. LucaN., Phars. iv, 590 e seg.) e dormiva sulla nuda terra, dalla quale, come da sua madre, riceveva sempre nuove forze, finché fu ucciso da Ercole; Inf. xxxi, 100, 113, 139. Cfr. ViRG., Aen. r, 181, 510; xrr, 443.
Anteriore, dal lat. anterior, Che è nella parte dinanzi; Inf. xxv, 53.
Anticamente, dal lat. antiquus, Nel tempo antico, In antico; Purg. xxvm, 139.
Antico, e poeticam. anche Antiquo, dal lat. antiquus; 1. Che è stato gran tempo innanzi o Che ha origine da molto tempo; Inf. i, 116; rr, 102; v, 71; x, 121; xvm, 54; xxix, 62; xxx, 37. Purg. vr, 140; vili, 6; xr, 61; xx, 58; xxn, 97, 145; xxm, 99; xxx, 52. Par. vi, 93; vili, 6; xvi, 91; xvn, 120; xxvi, 92.- 2. Si usa anche a significare un tempo non molto remoto in sè stesso, quantunque possa considerarsi come tale rispetto alla cosa di che si parla; Inf. xvi, 20. Purg. xxvr, 124; xxx, 39, 48; xxxr, 83; xxxii, 6. - 3. Usasi anche, parlando di cosa passata da più tempo, per opposizione a Nuovo; Purg. xvi, 122. Par. xv, 97; xxitt, 138; xxrv, 97; xxv, 88; xxxi, 26.-4. E pei' Vecchio, detto di persone e di cose; Inf. in, 83; Viir, 29; ix, 74; xxvi, 85. Purg. vili, 119; ix, 1; xr, 20; xiv, 62, 146; xix, 58; xx, 10; xxr, 122; xxvm, 23. Par. xv, 134 ; xxxr, 105. - 5. E usato al plur. per Gli antenati; Par.