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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Antenati di Dante-Antenora
   101
   ai suoi figli passate tra le mie mani, nelle quali è nominato qual lor padre, giammai trovasi disegnato colla qualifica di messere inseparabile a quei tempi dal nome di un giureconsulto » (Passer., 1. c., p. 15). Il Bocc. dice di lui, che « più per la futura prole, che per sè dovea essere chiaro, » il che avrebbe appena detto di un uomo valente. E come un dappoco è qualificato in uno dei sonetti burchielleschi di Forese Donati. Dante avealo detto « figliuol di non so cui,» e Forese gli risponde in sostanza: « Inquanto a te, la tua viltà e codardia mostra troppo bene che sei figliuolo di Alaghiero. » Pare che Forese non avrebbe usato questo linguaggio, se Alighiero II non avesse avuto fama di essere stato un dappoco. Del resto sui sonetti burchielleschi scambiati tra Dante e Forese si possono appena fondare congetture storiche. Fatto è però, che di tutti gli antenati del Poeta sino a Cacciaguida, Alighiero II suo padre è quello di cui sappiamo il meno e di cui il meno ci dicono i documenti. Se ne ignora l'anno della nascita, come quello della morte, che sembra essere avvenuta dopo il 1270 e prima del 1283.
   Alighiero II ebbe due mogli: donna Bella, di famiglia sconosciuta, madre di Dante, e Lapa di Chiarissimo Cialuffi, madre di Francesco Alighieri e di una figlia che andò sposa a Leon Poggi (cfr. Bella).
   Cfr. P. P., Notizie genealogiche della famiglia Alighieri estratte dal Litta ed altri, Fir., 1865. Frullani e Gargani, Della Casa di Dante, Fir., 1865, p. 57. L. Passerini, Della famiglia di Dante, in D. e il suo sec., p. 33-78 e in Lord Vernon Inf., voi. ni, p. 1-32. L. N. Cittadella, La famiglia degli Alighieri in Ferrara, memoria, con documenti e note, Ferrara, 1865. Reuhont, Dante's Fa-milie nel Jahrbucli der deutschen Dante-Gesellschaft, voi. ti, Lips., 1869, p. 331-53. G. Poletto, Alcuni studj su D. Aligli., Siena, 1892, p. 263-69.
   Anteiiora, nome dei secondo dei quattro spartimenti della ghiaccia di Cocito, dove sono i traditori ; Inf. xxxn, 88. Lo spar-timento è così denominato da Antenore, 'Avx^vtop, principe troiano, che nei poemi omerici è descritto come uomo savio ed eloquente, il quale consigliando di restituire Elena ai Greci, procacciava la salvezza della patria; cfr. Hom., II. ni, 148 e seg., 203 e seg., 262 e seg.; vii, 345 e seg. Secondo un'altra tradizione, seguita da Dante, Antenore fu un traditore della patria, che consegnò ai Greci il Palladio (cfr. Serv. ad Aen. i, 242. Suid. ad v. IlaXXaSiov), diede loro il segno con una lanterna ed aperse il cavallo di legno; cfr. Tzez. ad Lycophr., 340. Strab. xiri, 1, 53. Paus. x, 27. Yirg., Aen. i, 242 e seg.