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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Annumerare, dal lat. annumerare, Annoverare; Conv. il, 14, 115.
Annunziare e Annunciare, dal lat. annunciare, Far sapere, Dare altrui notizia di checchessia. E vale anche Predire, Far presentire; Inf. xxxiii, 41.
Annunziatrice, lat. annunciatrix, Donna che annunzia ; Purg. xxiv, 145.
Annunzio, dal lat. barb. annuntium; 1. Ambasciata, Novella, Notizia che si dà altrui d'alcuna cosa; Purg. xii, 94; xiv, 67.-2. E per Predizione, Vaticinio; Inf. xiii, 12; xxiv, 142.
Ansatone, cfr. Absalone.
Ansare, dal lat. anxiare, Eespirare con affanno, ripigliando il fiato frequentemente, Anelare; Inf. xxxiv, 83.
Anselmo, Sant'Anselmus Cantuariensis, così chiamato da Cantorbery, dove fu arcivescovo dal 1093 al 1109, nato in Aosta da nobile famiglia lombarda nel 1033. Grazie alla pietà di sua madre Ermerberga voleva farsi monaco sin da giovinetto, ma ne fu impedito dal padre Gondulfo. Mortagli la madre, menò alcun tempo vita mondana, s'inimicò col padre, fuggì dalla casa paterna ed andò errando alcuni anni per la Borgogna e per la Francia, finché, attirato dalla fama di Lanfranco, entrò nel 1060 nel monastero di Bec nella Normandia, del quale nel 1063 fu fatto priore, e nel 1078 abate. Successe a Lanfranco nell'arcivescovado di Cantorbery nel 1093, e morì nel 1109 in età di 76 anni. La più celebre delle sue opere è il Cur Deus homo ? il cui primo libro fu da lui scritto nel 1094, il secondo nel 1098. Il suo motto era: Credo ut intelligam. Delle sue opere si hanno sette edizioni, la prima Norimberga, 1491, l'ultima forma il voi. clv della Patrologia del Migne (Parigi, 1852-54). Vedi le monografie del Franck (Tubinga, 1842), dello Hasse (2 voi., Lips., 1843-52), del Remusat (Parigi, 1854; 2a ediz. 1858) e del Pule (2 voi., Londra, 1882). Dante lo nomina Par. xii, 137.
Anselmuccio, nipote di Ugolino, figlio del costui figlio, conte Lotto (cfr. Murat., Script, xxiv, 655). Fu imprigionato e morì coli'avo nella torre della fame a Pisa; Inf. xxxiii, 50. Cfr. Ugolino.
Antandro, fj AvravSpog, città marittima della Frigia minore (Herod., 7, 42; 5, 26. Thuc., 8, 106), d'onde Enea si partì colle sue genti per venire in Italia (vlrg., Aen. ìli, 6). Par. vi, 67.