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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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quale di lei ebbe più figliuoli, tra' quali ne fu uno di più tempo che alcuno degli altri, chiamato Andrea, il quale maravigliosamente nelle lineature del viso somigliò Dante, e ancora nella statura della persona, e così andava un poco gobbo, come Dante si dice che facea, e fu uomo idioto, ma d'assai buono sentimento naturale, e ne'suoi ragionamenti e costumi ordinato e laudevole; dal quale, essendo io suo dimestico divenuto, io udii più volte de' costumi e de' modi di Dante. » Tra altre cose il Bocc. dice che Andrea Poggi gli raccontò il ritrovamento dei primi sette canti dell' Inferno; cfr. Genesi della Div. COM.
Andrea (Iacopo da Sant'), padovano, posto da Dante nel secondo girone del settimo cerchio tra' violenti contra sè, Inf. xiii, 133. Fu figlio di Odorico da Monselice e di Speronella Delesmanini, la quale lo lasciò erede del patrimonio di due ricchissime famiglie, impareggiabile scialacquatore; fatto uccidere nel 1239 da Ezzelino; cfr. Gennari, Intorno a Giac. da S. Andr. Memoria, Padova, 1831. Salvagnini, nel volume Dante e Padova, Pad., 1865, p. 29-74. Ba-rozzi, nel voi. Dante e il suo sec., p. 796 e seg. - « Dissipavit omnia bona sua, et inter alias prodigalitates eius de ipso fertur quod videre desiderans quemdam pulcrum et magnum ignem dictus dominus Iacobus fecit quandam villani comburi in totum ; » Bambgl. -« Avia un podere chiamato Santo Andrea, e per questo avia il sopranome. Questi giucò il suo e scialacquollo in mal disordine, e venne in tal povertà, che morì a lo spedale in Ferrara; » An. Sel.-« Fusis omnibus suis bonis ut desperatus obiit; » Petr. Dant. - « Deductus de divitiis ad inopiam dedit causa sue morti ; » Cass. - « Ut audivi a fide dignis de terra sua, fecit multas ridendas vanitates. Semel cum non posset dormire, mandavit, ut portarentur plures peti® pignolati cipriani facti cum colla, et lacerarentur a familiaribus in camera, ut ad illuni stridulum sonum provocaretur sibi somnus.... Alia vice cum iret de Padua Yenetias per flumen Brentte in navi cum aliis juvenibus sociis, quorum aliqui pulsabant, aliqui cantabant, iste fatuus, ne solus videretur inutilis et otiosus, ccepit accipere pecu-niam, et denarios singulatim deiicere in aquam cum magno risu omnium.... Cum semel esset in rure suo, audivit, quemdam magnatene cum comitiva magna nobilium ire ad prandium secum; et quia non erat provisus, nec poterat in brevissimo temporis spatio providere, secundum quod su» prodigalitati videbatur convenire, subito egregia cautela usus est; nam fecit statini mitti ignem in omnia tuguria villte suso satis apta incendio, quia ex paleis, stipulis et canulis, qualia sunt communiter domicilia rusticorum in territorio paduanorum ; et veniens obviam istis, dixit, quod fecerat hoc