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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Andrea de' Mozzi, al quale si allude, senza nominarlo, Inf. xv, 112-114; fu fatto canonico di Firenze nel 1272; vescovo ivi nel 1287; trasferito a motivo de' suoi vizi dal vescovado di Firenze a quello di Vicenza nel 1295; morto a Vicenza il 28 agosto 1296. Cfr. Ughelli, Italia sacra, v, 1057. Lampertico, nel voi. Dante e Vicenza, p. 62 e seg. - « Que' che fu trasmutato d'Arno in Bachigliene fu, a cui papa Inocenzio avia data una chiesa molto ricca in Firenze, in su l'Arno. Il detto papa il trasmutò, e diegli una chiesa a Vicenza. E questo procacciato i Mozzi suoi consorti, per levarsi dinanzi il vituperio suo della soddomia per non vederlo ogni dì;» An. Sei. - « Dicesi costui essere stato un messer Andrea de' Mozzi, vescovo di Firenze, il quale e per questa miseria (sodomia), nella quale forse era disonesto peccatore, e per molte altre sue sciocchezze che di lui si raccontano nel vulgo, per opera di messer Tommaso de' Mozzi suo fratello, il quale era onorevole cavaliere, e grande nel cospetto del papa, per levar dinanzi dagli occhi suoi e de' suoi cittadini tanta abominazione, fu permutato dal papa di vescovo di Firenze in vescovo di Vicenza; » Bocc. - « Iste quidem vir simplex et fatuus, saepe publice prgedicabat populo dicens multa ridiculosa; inter alia dicebat, quod providentia Dei erat similis muri, qui stans super trabe videt qusecumque geruntur sub se in domo, et nemo videt eum. Dicebat etiam, quod gratia Dei erat sicut stercus ca-prarum, quod cadens ab alto ruit in diversas partes dispersum. Si-militer dicebat, quod potentia divina erat immensa; quod volens demonstrare exemplo manifesto, tenebat granum rapse in manu et dicebat: bene videtis, quam parvulum sit istud granulum et mi-nutum; deinde extrahebat de sub cappa maximam rapam, dicens: ecce quam mirabilis potentia Dei, qui ex tantillo semine facit tantum fructum. Iste ergo magnus bestionus a natura, laborabat isto vitio bestialitatis contra naturarti.... Semel, cum pradicasset egregie populo suo, dixit in fine: o Domini et Dominse, sit vobis recommendata monna Thessa, cognata mea, quse vadit Romani ; nam in ventate si fuit per tempusculum satis vaga et placibilis, nunc est bene emendata; ideo vadit ad indulgentiam. Hoc scito, dominus Thomas de Modiis frater eius, magnus jurista, non volens ulterius ferre ineptias eius, et quia crescebat infamia vitii, dedit operam pru-denter quod transmutaretur in episcopum vicentinum per papam Ni-colaum de Ursinis; »Benv. E Serrav. ripete, ampliandole stesse cose.
Andrea Poggi, figlio di una sorella di Dante, del quale il Bocc. (Comm. ir, 129) racconta: « Dante ebbe una sua sorella, la quale fu maritata ad un nostro cittadino chiamato Leon Poggi, il