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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   84 Amor che nella mente mi ragiona-Anagogia
   11. E per lo Primo Amore Dante intende alle volte lo Spirito Santo; Inf. in, 6. Par. ti, 11; x, 1; xiii, 57.
   Concernente le dottrine di Dante sull'Amore cfr. Vita N., c. 20, 25, ecc. Conv. i, 10, 12; li, 2, 6, 16; iii, 1, 2, 8, 14; iv, 1, 2, ecc. Vulg. El. il, 4, ecc.
   Per il Rossetti ed i suoi seguaci Amore nelle opere di Dante e degli altri poeti italiani antichi è « l'affetto per l'Impero! »« Questa parola offriva loro due proprietà: s'è tronca e s'inverte dice Roma; se è intera, dice amo re; ed un re supremo in Roma era appunto ciò eh' essi amavano ; » Ross., Com. n, 355.
   Amor che nella inente mi ragiona, è il principio di una Canzone di Dante, composta verso il 1294 e commentata nel trattato in del Conv. È citata Purg. n, 112, dove si dice che Casella cominciò dolcemente a cantarla. Lan., Ott., Benv. ed altri dicono che Casella 1' avesse messa in musica.
   Amoroso, Pieno d'amore, Che sente amore; Inf. v, 61. Par. xii, 55. - E per Amabile, Soave, Piacevole e simili, Purg. n, 107. Par. xvm, 7.
   Ampiezza, astratto di ampio, Larghezza; Inf. v, 20. Par. xxxii, 52.
   Ampio, dal lat. amplus, Largo e grande per ogni verso; Inf. il, 84 ; xii, 52; xix, 16. Purg. xxi, 31 ; xxvi, 63, 127. Par. xxvill, 64. -E in forza di Sost., per Ampiezza; Par. xxx, 118.
   Anacreonte, 'Avaxpécov, celebre poeta lirico greco, nativo di Teo, città Jonia dell'Asia minore, morto verso l'anno 478 a C. in età di 85 anni; cfr. Suidas s. v. 'Avaxpétov; Strabo, lib. xiv, p. 644. Lucian. in Macrob., c. 26. Plin., Hist. Nat. vii, 7. Val. Max. ix, 12. Nel passo Purg. xxii, 106 alcuni leggono Anacreonte, altri Antifonte; quest'ultima è probabilmente la vera lezione. Cfr. An-tifonte.
   Attaglii, cfr. Alagna.
   Anagogia, dal gr. àvayfoyyj, e questo da àvày®, condurre, tirare di basso in alto; Termine teologico: Riduzione del senso letterale della Sacra Scrittura a senso sublime e divino; ed anche Elevazione della mente a Dio, mediante le parole della Scrittura, ridotte dal senso letterale al senso mistico; cfr. Senso. Da Anagogia deriva l'add. Anagogico, gr. dvaYtòytxòg, lat. anagogicus, che è il quarto senso per lo quale, secondo Dante, si possono intendere e debbonsi sponere le scritture; Conv. n, 1, 40 e seg.