Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L', Giovanni Andrea Scartazzini
Pagina (86/1180) Pagina
Pagina (86/1180)
Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
76
Amata-Ambascerie di Dante
1. 73; in, 9; vili, 99; xiii, 118; xvi, 13; xix, 117; xxx, 80; xxxi, 31. Par. vi, 54; vili, 93; xvii, 112; xxxn, 123.
Amata, moglie di Latino re del Lazio e madre di Lavinia, la quale ella aveva promessa a Turno, onde si fece nemica ad Enea. Credendo Turno ucciso da Enea, si impiccò per ira disperata; cfr. Virg., Aevi. vii, 341 e seg.; xii, 54; 593 e seg. Ricordata come esempio d'iracondia, Purg. xvii, 34-39.
Ambage, dal lat. ambages, propriamente Circuito di strade, Giravolta; ma usasi comunemente per ogni avvolgimento di parole, di pensieri, di argomenti o di altro che generi dubbiezza; Par. xvii, 31.
Ambascerie di Dante. Il cronista Villani ricorda una sola ambasceria del Poeta, cioè a Venezia nel 1321,«in servigio de'signori da Polenta, con cui dimorava; » Cron. ìx, 136. Di questa ambasceria parla un po' più diffusamente Filippo Villani nella Vita, ed il Manetti ripete le stesse cose. I documenti di questa ambasceria mancano, nè a Venezia si è trovato nulla. Pare nondimeno che di questa ambasceria non si abbiano motivi di dubitare sul serio; cfr. Ricci, Rifugio, p. 145 e seg. - Secondo un documento pubblicato prima dal P. Ildefonso da San Luigi (Delizie, xii, 257), andato quindi smarrito, ma di nuovo scoperto e ripubblicato da G. Milanesi (Rivista crit. della Lett. ital., gennaio 1885) nel maggio del 1299 Dante fu spedito ambasciatore al comune di San Gemi-gnano, col quale stabilì un accordo concernente alcuni particolari riguardanti la Taglia guelfa. Anche questa ambasceria, del resto di poca importanza, si può considerare come un fatto accertato. -Leonardo Bruni racconta che nell'ottobre del 1301 Dante andò ambasciatore a Bonifazio VIII e eh' egli era ancora ambasciatore a Roma quando nel gennaio del 1302 gli fu lanciata contro la prima condanna, e lo stesso si legge pure nella Cronaca attribuita a Dino Compagni (n, 25). Dai seguenti argomenti risulta che questa ambasceria è da ritenersi favolosa: 1. 11 Villani non fa menzione di un' ambasceria mandata allora dal Comune di Firenze a Bonifazio VIII; non avendola potuta nè ignorare nè omettere, il suo silenzio vuol dire che quell'ambasceria non fu mai mandata. -
2. Dante dice che partì da Firenze per l'appunto come Ippolito da Atene, Par. xvii, 46 e seg. Dunque era a Firenze, non a Roma. -
3. Il Bruni e la Cronaca attribuita a Dino Compagni fanno andare Dante ambasciatore a Bonifazio Vili a Roma; ma nel 1301 Bonifazio Vili era colla sua corte in Anagni, non a Roma. Dunque