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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   Alessio Interminei da Lucca
   da Lucano (Phars. ìx, 19) felix preselo. Così An. Sei., Iac. Dant., Ott., Petr. Dant., Cass., Bocc., Falso Bocc., Benv., Serrav., Land., Tal., Cast., D'Aq., Lomb., Port., Betti, Tom., Bl., ecc. Secondo altri il personaggio è invece Alessandro di Ferea, che faceva seppellire vivi gli uomini, o vestirli di pelli ferine per farli divorare ai cani; cfr. Diod. Sic., 1. xv e xvi. Plut., Pelop., c. 29. Questa opinione, ricordata già dal Buti (i, 386 : « Qui sì dubita di quale Alessandro l'autore intendesse, o d'Ai. Magno o d'Ai. Fereo »), fu accettata e difesa da Veli., Dan., Vent., Dion., Pogg., Biag., Giul. (ap. Betti i, 70), Frat., Bennas., Corn., Berth., Franche, ecc. Altri non decidono tra le due interpretazioni; Buti, An. Fior., Barg., Gelli, Boss., Wagn., Br. B., Cam., Lord Vern., Filai., Plum., W. W. Vern., ecc. Dice bene il Boss., Com. n, 9: «Non sappiamo se questo Al. sia il Macedone o il Fereo. Se rammentiamo del primo la rovina di Tebe, la morte de' prigionieri di Persia, l'assassinio di Me-nandro e di Efestione, e del filosofo Callistene suo condiscepolo, e del guerriero Clito suo amico, con altro che fa fremere la natura, vedremo che starebbe assai bene qui; come colui che die nel sangue e nelV aver di piglio ; onde Lucano lo appellò felix praedo. Se ricordiamo del secondo le nefande atrocità di seppellir vivi gli uomini, o di vestirli di pelli ferine per farli divorar dai suoi molossi, ecc. scorgeremo ancora che non vi starebbe male. » Ma non meno giusta e calzante è l'osservazione di Benv.: « Cum dicimus Alexander debet intelligi per excellentiam de Alexandro Magno. »
   3. Alessandro degli Alberti, cfr. Alberto degli Alberti.
   4. Alessandro conte di Romena, figlio di Guido I, fratello di Guido II e di Aghinolfo, marito di Caterina dei Fantolini di Faenza, secondo alcuni documenti ancor vivente nel 1316; indusse coi fratelli Maestro Adamo di Brescia a falsare il fiorino d'oro fiorentino; Inf. xxx, 77. Cfr. Adamo da Brescia, Romena, ecc.
   5. Alessandro Novello, vescovo di Feltre, cfr. Pastore.
   Alessio Interminei da 1/n.cca, trovato dal Poeta nella bolgia degli adulatori, Inf. xvm, 122. Intorno alla famiglia degli Interminei o Interminelli, alla quale apparteneva, cfr. Interminei. Alessio, contemporaneo di Dante, « comparisce in varj strumenti, l'ultimo dei quali è una cartapecora per ser Bartolommeo di Lu-pardo Guidolini de' 27 di dicembre 1295; » Minutoli in Dante e il suo sec., p. 209. Morì prima del 1300, lasciando più figliuoli, l'uno dei quali, Antelminello, fu ambasciatore a Clemente V. « Del resto questo Alessio non lasciò nome di sè, nè forse sarebbe stato mai più ricordato senza i versi dell'Alighieri; » Minutoli, 1. c.,210. Di lui Bambgl.: « Ex multis blanditiis coloratis et verbis ipsius