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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
Alcuno
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gativa, ed alcuni dicono che anche Dante l'usasse quattro volte in questo senso, cioè Conv. in, 12, 39; in, 15, 24; Inf. in, 42 e Inf. xii, 9. Veramente V alcuno nei due passi citati del Conv., che si legge nelle ediz. Ven., 1529 e 1531, non potrebbe avere altro senso che di nessuno. Ma in ambedue i passi tutte le ediz. moderne leggono coi codd. Nullo invece di alcuno, ed essendo questa senza dubbio la vera lezione, i due passi del Conv. non hanno qui che vedere. Il verso Inf. ni, 42:«Chè alcuna gloria i rei avrebber d'elli, » del quale alcuni (An. Sei., Iac. Dant., Lan., Ott., Petr. Dant., Cass., Falso Bocc., Cast., Port., ecc.) non credettero necessario di dare spiegazione, è interpretato dai più (Bambgl., Bocc., Benv., Buti, An. Fior., Serrav., Barg., Land., Tal., Veli., Gelli, Dan., Vent., Ces., Tom., Br. B., Andr., Corn., Berth., Lord Vern., Bl., ecc.) : I dannati avrebbero qualche gloria del vedere gì' ignavi in pari pena, e dell'esser stati men vili. - Bambgl.: « Alij angeli tenebrosi qui fue-runt expresse voluntarieque rebelles maiestatis domini aliqualiter gauderent si viderent eos tormentari simul cum eis in profundo inferni cum ipsi maiori pena sint digni cum ipsi gravius delinque-rint. » E Gelli (p. 252) : « Nè manco gli ricevette ancora il profondo Inferno, acciò che i demoni, i quali son dentro a quello, non avessero questo contento di veder dannati insieme con loro in un luogo medesimo di quegli che non peccarono come loro. » Primi il Lomb. e il Monti (Prop. I, 2, p. 79) s'avvisarono che alcuna abbia qui il senso di nessuna, onde l'interpretazione : « I rei del profondo Inferno non li vogliono tra loro, quasi fossero dalla loro compagnia avviliti » (così De Bom., Biag., Betti, Ed. Pad., Wagn., ecc.). Hanno i rei del profondo Inferno qualche gloria? Ed hanno essi la facoltà di scegliersi i compagni a loro beneplacito? La prima interpretazione è senza dubbio la vera. - Anche dall'altro passo, Inf. xir, 9: « Ch'alcuna via darebbe a chi su fosse, » alcuni tirano via (Bambgl., An. Sei., Iac. Dant., Lan., Ott., Petr. Dant., Falso Bocc., An. Fior., Vent., ecc.), mentre i più interpretano : « Che a chi fosse su presenterebbe una qualche via, benché malagevole, da potere scendere al basso » (così Cass., Bocc., Benv., Buti, Serrav., Barg., Land., Tal., Veli., Gelli, Dan., Cast., Ces., Tom., Br. B., Frat., Andr., Cam., L. Vent., Corn., Berth., Lord Vern., Bl., ecc.). Altri s'avvisano invece che alcuna valga anche qui Nessuna (Lomb., Monti, Prop. Append., p. 271 e seg., Port., Pog., Betti, Biag., Ed. Pad., Parenti, Annot. i, 156 e seg.; hi, 411 e seg.; Wagn., ecc.), interpretazione che guasta la similitudine, facendo dire a Dante che per discendere dal sesto al settimo cerchio c'era una qualche via, come per discendere dalla smotta del monte presso Trento non ve n' è nessuna. Cfr. Blanc, Versuch i, 34 e seg. Gelli, ii, 6: « A questa