Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L', Giovanni Andrea Scartazzini
Pagina (66/1180) Pagina
Pagina (66/1180)
Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
56 Alboino della Scala-Alcuno
Alboino della Scala, figlio secondo di Alberto. Successe nel marzo 1304 a Bartolommeo suo fratello maggiore nella signoria di Verona, si associò nel governo il fratel minore Can Grande nel 1308, e inori il 24 ottobre 1311. Dante lo ricorda Conv. iv, 16 con parole che suonano dispregio, benché lo si sia negato (Del Lungo, Dino Comp. ir, 583 e seg.). Secondo alcuni (Veli., Dol., Vent., Pelli, Tirab., Pogg., G. Maffei, Arrivab., Del Lungo, Kop., Ginguené, van Mijnd., ecc.) Alboino è il gran Lombardo, presso il quale Dante trovò lo primo suo rifugio; Par. xvn, 70 e seg. Ma tale opinione non sembra accettabile. Cfr. Lombardo, gran.
Albóre, dal lat. albus; 1. Quello splendore bianco del cielo, che apparisce quando cominciano a dileguarsi le tenebre della notte; Purg. xxiv, 145. Par. xiv, 108. - 2. Per Semplice biancheggiamento di luce; Purg. xvi, 142. - 3. E per Chiarore di luna, di stelle e del crepuscolo ; Conv. il, 15, 55.
Albnmassar, lat. Albumasar, Abù Masciàr, celebre astronomo arabo, nato nell'806, morto a Bagdad, nell'885-86 d. Cr. In molti aneddoti si parla della sua arte astrologica, colla quale dicono che sapesse scoprire le cose arcane ed invisibili. Dettò molte opere, di alcune delle quali non si conosce che il titolo. Dante, il quale lo cita, Conv. n, 14 in med., potè conoscere le seguenti opere, che sin dai suoi tempi si avevano tradotte in latino: Introduetorium in astron. (stamp. Ven., 1489); De magnis conjunctionibus (stamp. 1489) ; Tract. florum astrologia (stamp. Ven., 1488, 1495, ecc.). Cfr. Casiri, Bibliotheca i, 351, 412. Ibn Khallikan trans, by de Slane, i, 325 e seg. Wolf, Gescìi. der Astronomie, p. 71.
Alchimia, dall'arabo al e Mmia, e questa probabilm. dal gr. x0!1®1^ infusione, mistura: Arte vana degli Antichi di raffinare i metalli, e trasmutarli di ignobili in nobili, e di compor medicamenti, atti a guarire ogni malattia; Inf. xxix, 119, 137.-«Come scienza occulta, e producente fatti che a que' miseri tempi avevano del portentoso, l'alchimia cadde in sospetto di arte diabolica, e come tale (fu) proscritta dalle leggi ecclesiastiche e civili ; » Poi.
Alcide, dal gr. àXwj = forza, nome di Ercole, dal suo nonno Alhaios; Par. ix, 101.
Alcuno, lat. aliquis unus, Add. partitivo di quantità indeterminata di persone o di cose; e vale Qualche, Qualcuno, Qualcheduno; e si usa anche a modo di Sost. In questo senso la voce occorre assai di spesso nella Div. Comm. e nelle Opp. min. di Dante. Presso gli antichi trovasi talvolta per nessuno, anche senza la particella ne-