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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

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a cura di Federico Adamoli

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   rigo VII, cui coronò a Roma; ibid. vili, 80, 81, 85, 91, 101 ; ix, 22, 43. Cfr. P. I. Colzi, Vita del Card. ISIic. da Prato nel Calend. Pratese 1848-51. Del Lungo, Bino Comp. i, 544 e seg.; n, 260 e seg. Tra le epistole attribuite a Dante se ne trova una diretta al Cardinale di Prato, la quale non ha la data nè il nome di Dante, e che difficilmente può credersi roba del Poeta. Cfr. Todeschini, Scritti dant. i, 230 e seg. Bartoli, Letter. it. v, 142 e seg.
   Albertino Mussato, celebre scrittore, poeta ed uomo di Stato, nato a Padova nel 1261, morto a Chiozza il 31 maggio 1330; cfr. Tirab., Lett. ital. v, 433 e seg. E menzionato, o piuttosto adombrato nel nome di frigio Musone da Giovanni del Virgilio, Ed. il, 88.
   Alberto degli Alberti, conte di Mangona vissuto nella prima metà del secolo XIII, avendo fatto testamento nel 1250. È nominato come padre dei due fratelli che cozzano insieme nella ghiaccia del primo giro del nono cerchio infernale; Inf. xxxn, 57.-« Questi furono de' conti Alberti, e fratelli, l'uno nome Alessandro, l'altro Napoleone. E sempre tradì l'uno l'altro; e uccise l'uno l'altro a tradimento ; » An. Sei. - « Conte. Alesandro e conte Alberto, fra-tegli, del conte Alberto; » Iac. Dant. - « Insieme moltissimi tradimenti s'usarono. E nota, che questa casa di Mangona l'ha innato il tradimento, sempre uccidendo l'un l'altro; » Ott. -« Comes Na-poleo expulit proditorie ejus fratrem de eorum communibus castris; unde Alexander proditorie eum occidit postea ; » Cass. - « Venien-tes ad discordiam propter hereditatem, se invicem interfecerunt; » Benv. - « Cercando d'uccidere l'un l'altro a tradimento, s'uccisono insieme; » Buti. « Furono di sì perverso animo che, per tórre l'uno all'altro le fortezze che avevono in vai di Bisenzio, vennono a tanta ira et a tanta malvagità d'animo che l'uno uccise l'altro, et così insieme morirono ; » An. Fior. Il fatto si crede avvenuto dopo il 1282. Napoleone era ghibellino, Alessandro guelfo; si odiarono però più per interessi privati che per ragioni politiche.
   Alberto della Scala, signore di Verona e « grande tiranno in Lombardia » (G. Vill., Cron. vili, 47), morto vecchio il 10 settembre 1301. Ebbe tre figli legittimi che l'uno dopo l'altro gli successero nella signoria: Bartolommeo, morto il 7 marzo 1304; Alboino, morto il 24 ottobre 1311 e Can Francesco o Can Grande, l'ospite di Dante. Oltre questi ebbe un figlio illegittimo di nome Giuseppe, che fu Abate di San Zeno a Verona dal 1291 al 1314. Dante biasima Alberto per aver fatto Abate quel bastardo « mal del corpo intero, E della mente peggio; » Purg. xviii, 121 e seg. Cfr.