Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (63/1180)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (63/1180)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   53
   fratri alapam magnani, scilicet fratri Alberico. Sed ipse frater Al-bericus sagacior aliquandiu rem dissimulanter tulit; et tandem cum credidit iniuriam excidisse a memoria illius, finxit velie reconciliare sibi dictum Manfredum dicens, quod parcendum erat calori juvenili. Facta igitur pace, Albericus f'ecit convivium, cui interfuerunt Man-fredus et unus filius eius. Finita ccena cum magna alacritate, dixit Albericus: Veniant frucius; et subito eruperunt famuli armati, qui latebant ibi post unam cortinam, qui crudeliter trucidaverunt ad mensam patrem et filium, Alberico vidente et gaudente; » Benv. -« Mortui fuerunt Manfredus et Alberghettus de Manfredis de Fa-ventia, ab Ugolino et Francisco de Manfredis, prsesente Alberico de Manfredis, et ideo dicitur proverbium de le frutta di Fra Alberigo ;»Matt. de Grifon. in Murat., Script, xviii, 131. Cfr. G. Vill., Cron., x, 27. Ferrazzi, v, 368-71.
   Albero, dal lat. arbor; 1. Nome generico di quelle piante che hanno lungo e grosso fusto, e spandono rami; Inf. xiii, 15; xxv, 59. Purg. xxii, 131, 139; xxix, 43; xxxiii. 72. - 2. E figuratam. Il Paradiso, che Dante « paragona ad un albero, dal quale ogni grado di beati sia come un ordine di rami, ma con tre differenze dagli alberi nostri, i quali vivono delle radici, non fruttano sempre ed ogni anno si sfrondano; » Andr. Secondo il Buti quest'albero è la croce di Cristo ossia la croce luminosa formata dagli spiriti beati nel pianeta di Marte (così pure Cass., Land., ecc.); secondo Benv. quest'albero è il Cielo di Marte. - 3. Per lo Stile che regge le vele delle navi; Inf. vii, 14; xxxt, 145.
   Albero (secondo alcuni testi Alberto) da Siena, personaggio del resto quasi ignoto, forse quel medesimo di cui parla il Sacchetti nov. xi e xiv. I più lo dicono figlio del vescovo di Siena, altri benvoluto dal vescovo, ma figlio di un Bernardino del popolo di S. Martino. Se ne hanno notizie dal 1288 al 1294; cfr. Aquarone, Dante in Siena, p. 59 e seg. Fece ardere Griffolino d'Arezzo alchimista; Inf. xxix, 109. Cfr. Griffolino.
   Albertini Niccolò, conosciuto sotto il nome di Cardinal da Prato, vescovo d'Ostia e di Yelletri, e prima di Spoleto, e procuratore generale dell'Ordine de' domenicani. Ebbe gran parte nelle cose pubbliche duranti i pontificati specialmente di Benedetto XI e di Clemente V, e morì nel 1321 in Avignone. Nel marzo del 1304 papa Benedetto XI lo mandò suo legato in Firenze per pacificare la città partita, ma non ne ebbe che onta e vergogna; G. Vill., Cron. vili, 69, onde ordì tradimento ai Fiorentini; ibid., 72. Fu poi consigliere di papa Clemente V e di lui legato all' imperatore Ar-