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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Albani-Alberigo
Albani, cittadini di Alba Longa, discendenti di Lavinia, « Al-banorum Romanorumque mater, » Mon. il, 3; cfr. ibid. ir, 10; per opera di Dio vinti dai Romani ; Conv. IV, 5 in fine.
Albergare, da albergo; 1. Per Accogliere, o Ricevere in sè, detto di cosa; Purg. xxvr, 62. - 2. E per Abitare, Dimorare; Inf. xx, 48. Purg. xxvil, 82, 111.
Albergo, dall'ant. ted. hariberga, che propriamente valeva riparo o alloggiamento d'esercito (Harji, mod. Heer = esercito, e bergen — ricoverare, riparare); propriam. quella Casa in cui per denaro si ricevono ed alloggiano pubblicamente i forestieri. E per Casa, Abitazione, luogo qualunque ove si dimora; Par. xxn, 105, dove il seno della Vergine che portò il Salvatore è detto figuratamente Albergo.
Alberichi, o Alberighi, antica famiglia nobile di Firenze, nel quartiere di Porta San Piero; Par. xvi, 89. - « Fu loro la chiesa di Santa Maria Alberighi da casa i Donati, e oggi non n'è nullo; » G. Vill., Cron. iv, 11. - « Le sole memorie autentiche che di loro ne restino sono un contratto del 1147, rogato da Iacopo giudice, in cui è nominato un messer Ugolino Alberighi; e la fondazione di una chiesuola dedicata alla Vergine Madre di Dio che, da essi eretta tra le loro case, portò il nome di S. Maria degli Alberighi. Quando fosse edificata s'ignora: vi è soltanto certezza che esisteva nel 1210. Il Del Migliore parlando di questa Chiesa dice gli Alberighi spenti durante la pestilenza del 1348; ma una famiglia di questo nome, che usò eguale lo stemma e si disse della stessa agnazione, durò fin presso al fine del secolo decimosesto ;»Lord Veknon, Inf., voi. ir, 407 e seg. Secondo la testimonianza del Villani però gli Alberighi erano spenti già prima del 1348.
Alberigo, della famiglia dei Manfredi di Faenza, dove fu uno dei capi di parte guelfa, fece uccidere a tradimento il 2 maggio 1285 i suoi parenti Manfredo e Alberghetto dei Manfredi. Fu Cavaliere Gaudente (cfr. Gaudente, Godente) sino dal 1267, onde fu chiamato Frate Alberigo; Inf. xxxiii, 118. - « Vocatus est frater Albericus de Faventia civitate de Manfredis nobilibus et potentibus, qui ssepe habuerunt dominium illius civitatis; et fuit de fratribus Gaudenti-bus.... Fuerunt autem in dieta domo tres consanguinei eodem tempore, scilicet Albericus pradictus, Alberghettus et Manfredus. Accidit autem, quod in MCCLXXXVI Manfredus, juvenis animosus, cupiditate regnandi, struxit insidias fratri Alberico ; et cum devenissent ad graves contentiones verborum, Manfredus ductus impetu ira, dedit