Stai consultando: 'Enciclopedia Dantesca Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L', Giovanni Andrea Scartazzini

   

Pagina (61/1180)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (61/1180)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   Alardo-Alba Longa
   51
   di molte famiglie antiche, dodici delle quali si chiamavano le dodici stelle d'Anagni, e fra queste vi è la famiglia dei Caetani o Gaetani, alla quale appartenne papa Bonifacio Vili, detto perciò quel d'Alagna; Par. xxx, 148. Il 7 settembre 1303 Bonifacio Vili fu schiaffeggiato e fatto prigione in Anagni da Nogaret e Sciarra Colonna, generali di Filippo il Bello re di Francia, al qual fatto si allude Purg. xx, 86; cfr. Bonifazio Vili. Invece di Alagna qualche testo ha Anagna; ma gli antichi dissero costantemente Alagna; cfr. G. Vill., Cron. v, 8; vili, 63, 64. Dino Comp., ii, 35. Machiav., Istor. Fior, i, 25. Del Lungo, Bino Comp. ii, 252 nt. 3.
   Alardo il vecchio, o Erardo di Valéry (Valleri), contestabile di Sciampagna, ai cui consigli Carlo d'Angiò andò principalmente debitore della vittoria riportata a Tagliacozzo nel 1268 sopra Cor-radino degli Hohenstaufen (cfr. Carlo d'Angiò, Coeradino, Taglia-cozzo). - « Il buono messer Alardo di Valleri, cavaliere francesco di grande senno e prodezza, il quale di quegli tempi era arrivato in Puglia tornando d'oltremare dalla Terra Santa, sì disse al re Carlo, se volesse essere vincitore gli convenia usare maestria di guerra più che forza: il re Carlo confidandosi molto nel senno di detto messer Alardo, al tutto gli commise il reggimento dell'oste e della battaglia, il quale ordinò della gente del re tre schiere, ecc.» G. Vill., Cron. vii, 26-27 ; cfr. Saba Malasp. iv, 3 e seg. Salimb. 248 e seg. Dante dice che a Tagliacozzo Àlardo vinse senz'arme, avendo la terza schiera, posta in agguato, riportato la vittoria quasi senza combattimento; Inf. xxviii, 18. « Vinse, cioè operò col suo consiglio, non combattendo egli, che il re Carlo ebbe la vittoria contra Corradino ; » Cast.
   Alba, dall'addiet. lat. albus, bianco, biancheggiante, onde venne albescere, farsi giorno. - 1. Quel primo imbiancarsi del cielo, che apparisce tra il cessare della notte e il comparire dell'aurora; Purg. i, 115; xix, 5. Par. xxm, 90. - 2. Per l'Ora, il Tempo in cui l'alba apparisce: onde i modi All'alba, Nell'alba, Sull'alba e simili, che vagliono Quando spunta l'alba; Purg. ix, 52.
   Alba liOiiga, nel Lazio, città fondata secondo la tradizione da Ascanio, figlio di Enea, considerata come la madre di Roma. Secondo la tradizione i discendenti di Enea vi regnarono per oltre tre secoli. Fu distrutta sotto il regno di Tulio Ostilio, nè più risorse che per essere una colonia romana; Par. vi, 37. Mon. il, 3. Cfr. Liv. i, 3, 30-33. Virg., Aen. i, 271; in, 393 et al. Le favole, ai tempi di Dante credute storia, vedile in G. Vill., Cron. i, 24 e sesr.