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Enciclopedia Dantesca
Dizionario critico e ragionato di quanto concerne la vita e le opere di Dante Alighieri - Volume I - A-L
Giovanni Andrea Scartazzini
Ulrico Hoepli Editore Milano, 1896, pagine 1169
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Asrngnnre-Aimò
e potò ottenere pienissima assoluzione. Mori poco dopo, lasciando più tigli ; ma la sua famiglia presto si estinse, essendo mancata nei suoi nipoti intorno al lodo; » Lord YernON, Inf., voi. li, 405-0. Dante chiama questo Baldo « il villan d'Aguglione, » Far. xvi, 57 ed accenna al delitto per cui fu condannato Purg. xii, 105 (cfr. Qua-pkhno). La così detta « Riforma di Baldo d'Aguglione » del 3 settembre Ioli, in Del Lungo, Dell'atti, di ])., 107 e seg. Cfr. Manni, Osserva?, stor. sopra i sigilli, xvm, 77-83.
Artigliare, cfr. Agognane.
Ag'uvare, forma antica per Augurark. Far. xvm, 102 la Or. legge sogliono agtirarsi col Beri., Cass., Land, ed altri codd., colle prime 4 ediz., Vind., Aid. e moltissime altre. Ma i migliori codd., S. Or., Taf., Caet., ecc. hanno augurarsi, e così lessero, per quanto si può rilevare da' loro commenti, tutti gli antichi (Benv., Buti, Serrar., Da Colle, Veli., ecc.).
Agiito, cfr. Acuto.
Agn/.zare. dal lat. acuere. Rendere aguzzo, cioè acuto, Appuntare. Detto de' sentimenti del corpo, e de' loro organi, tanto al proprio che al figurato: Inf. xv, 20; xxix, 134. Purg. vili, IP; xxxi, 110.
Agnzzo, lat. acutus, Add. Acuto, Appuntato; Inf. xvii, 1. E figuratam. Par. xvj, 57.
Ah, e Ahi, gr. ai, lat. ah, Interiezione e Esclamazione, che serve ad esprimere diversi affetti e movimenti dell'animo. - 1. In segno di ammirazione e di meraviglia; Inf. vii, 19; ix, 83: xvi, 118; xvm, 37. Purg. xn, 112. - 2. In segno di aborrimento, ribrezzo, orrore e simili: Inf. xxi, 31: xxn, 14.-3. In segno di lamento, rammarico; Inf. xix, 115; xxxiu, 6(3. Far. ìx, 10: xxv, 13(3.-4. In segno di dolore, tristezza; Inf. i, 4 (dove però alcuni testi hanno EU, altri e, altri et, nò è facile decidere quale sia la vera lezione). - 5. In segno di sdegno, ira, corruccio; Inf. xxxiit, 79, 151. Purg. vi, 7(3, 91.-l>. Come espressione di dolore, che si riferisce al pronome personale non espresso ma sottinteso; Inf. xxvil, 84.
Aiace, tìglio di Telamone, prese parte giovanetto alla
guerra contro Troia, e fa il primo e più forte eroe dei Greci dopo Achille: cfr. Hom., II. li, 557; ih, 225; vii, 20(3: xv, 545: xiv, 204; xv, 115 : xml Odis. xi, 5-11. Pinp., Xeni. 7. Som., Aias. Ovin., 3[etani. xiii, 1-398. Dante lo menziona Conv. iv, 27, 145.
Aimè o Ahimè, dal lat. heu me. sottint. ntiserum o sim., Interiezione di dolore o di compassione; Inf. xvi, 10.