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Elementi di Geografia Moderna

Nicola De Giorgi
R. Carabba Editore Lanciano, 1928, pagine 387

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   131.
   . _per 1» aumento continuo della popolazione
   Emigra e disagio economico, ogni anno emigrano dal-
   e il con^g ^^ ^ 200 mila individui che vanno all' estero
   1' ( i,,vnro Negli anni precedenti alla guerra mon-
   iti cerca ni w»»1'1
   je cifre dell' emigrazione erano assai più elevate e si
   diale' intorno al mezzo milione di emigranti.'1» La cor-
   ^^Imigratoria si dirige per lo più in America (Stati Uniti,
   1611 'le Argentina) e nell' Australia. In questi ultimi anni
   1 ì4-' i'faiinni (circa 50 mila) si sono stabiliti nei dipartimenti
   molti iMH'»'1 v . n. , , u ¦ 4. j. .• i
   dell'i Francia meridionale, «love hanno acquistato grandi estensioni di terreno, che rendono produttivo col loro tenace lavoro.
   Gli Italiani residenti all'estero sono oggi circa 10 milioni. Di questi, la maggior parte si è stabilita nell'America, dove s' è venuta formando a poco a pdco una « Nuova Italia ».
   « La valentia di un popolo — scrive il Vecchi — non si manifesta solamente nell' opera che compie dentro i confini della patria, ma anche in ciò «he fa tra le nazioni delle quali è ospite. Ne la gloria nostra sarebbe si fulgida, se fosse rimasta solo raccomandata agli eroi storici, grandi sulla scena domestica, e non avesse illuminato Colombo, Vespucci, Eugenio di Savoia, Garibaldi, che compirono cose maravigliose in terra straniera, memori sempre però, di essere Italiani.
   I Genovesi che gremirono le contrade del Rio della Piata, i Siciliani numerosi a Nuova York e a Nuova Orléans, i Napoletani stabiliti al Brasile, i Piemontesi che costituiscono tanta parte della popolazione di Marsiglia, i pescatori di Bari, che stendono le reti nelle calanche del Levante, i vignaiuoli della costa del Mezzogiorno e della Sicilia, che hanno piantato i vigneti di Tunisia, di Algeria, di Califórnia e di Australia onorano il nome italiano in quelle contrade che sono la loro patria adottiva, la quale, tuttavia, non fe' dimenticare la patria originaria, cui rimangono avvinti
   in modo indissolubile dalla comunanza d' idioma, di consuetudini e di sentimenti.
   t Essi sono i nostri fratelli, che di là dei mari fanno conoscere la nostra a, i nostri prodotti, le nostre industrie. Collettivamente, cotesti emigrati an dell' Italia compongono le colonie libere della Nazione ».
   alw 69ta foHe dimimizi°iie dipende in gran parte dal fatto che gli Stati Uniti «tranierjPaeS' ^ 'mmigrazione accolgono oggi un numero limitato d'immigranti
   * PlCU°le ^'«nature del mare, dette anche cale.