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LETTERA DI ESORTAZIONE
A Madama Laura Battiferri, — a Firenze.
Vostra Signoria non farà mai cosa della quale abbia bisogno di scusa appresso di me, perchè vi scuso sempre io medesimo, essendo risoluto che non possiate errare, e tanto meno esser ingrata e disamorevole, come dubitate d' esser tenuta da me, quando vi ho per 1' amorevolezza e per la gratitudine stessa. Ben mi dolgo grandemente della vostra malattia, per avermi privato della consolazione delle vostre lettere, e molto più per I' offesa che avrà fatta alla persona vostra ; la quale vorrei che si preservasse così vigorosa e così giovine, ed anco, se si potesse, così immortale come sarà la fama della virtù e del nome vostro. Ma poiché questi privilegi si concedono meno in questa vita a quelli che più cercano di vivere nell' altra; io vi prego che se da questo procede la vostra indisposizione, vi risparmiate il più che potete e dagli studii, e dalle composizioni, e dallo scrivere ancora a me, se così vi pare; chè per dolcissime che mi siano le vostre lettere, m' è però più dolce e più caro che siate e che vi preserviate sana. La lettera che mi avete scritta ha fatto una gran giravolta per venirmi a trovare, essendo andata a Roma quando io era alla mia Commenda, ed alla Commenda quando sono partito per Parma. E questo sarà per iscusa ancora a me di aver tanto indugiato a rispondervi. I