Altra Lettera di Officiosità
Alla Contessa Ottavia^ Masino di Mombello, — a Torino.
Ottima Signora Contessa.
V amabilissima viaggiatrice è dunque ritornata in questa nostra cara patria, così giustamente altera di figlia cotanto illustre e gentile! Me ne rallegro, ed ho speranza che il lungo viaggio sia stato giovevole alla salute di Lei, signora Contessa, e a quella del gentilissimo signor Conte. Quante dolcezze intellettuali per due anime d' egregio sentire, nel visitare quelle mirabili città delle arti, e particolarmente Roma! In ispecie per una pittrice sì piena di gusto e di genio, il piacere deve essere stato sommo. E siccome il gioire dell' intelletto influisce al bene fisico, parmi che i suoi delicati nervi debbano essere ristabiliti in migliore stato; il che ardentemente desidero. Io invece ho sempre languito, penato, ansato, non d' animo ma di corpo. Sto in piedi, e ne ringrazio Dio, che pur mi concede assai, lasciandomi in questa guisa campare fuori del letto. Quanta bontà, signora Contessa, di passar ieri da me e poi di mandarmi quei libri di monsignor Durio! Mille grazie! Accolga coli' attestazione di tutta la mia riconoscenza i miei sen-i tiranti indelebili di ossequiosa stima ed amicizia, e comjjjjacciasi di riverirmi 1' ottimo signor Conte, proiettandomi d'ambidue, e segnatamente di Lei, padrona mia veneratissima,
Torino, 19 Luglio 1849.
umil.mo e obbl.tno servitore Silvio Pellico.