Altra Lettera di Officiosità
Alla Contessa Ottavia Masino di Mombello.
Ottima signora Contessa.
Convien dire che sia un gran piacere ad obbedirla perchè io, che innamorato della poesia come sono, ne perdo ogni amore quando alcuno mi chiede versi; io, che starei volentieri, non dieci anni ma dieci giorni in prigione piuttosto che fare, con tema dato, un sonetto o una canzoncina; io, che prendo quasi in odio chi vuol rime da me, non solo non ho preso Lei in odio, signora Contessa, ma I' ho obbedita. Vorrei aver potuto far cosa migliore di queste strofe a due cultrici del Bello: però le accolga come sono, qual prova sempre meravigliosa del mio buon volere (stante l'accennata idrofobia della mia penna dalle cose liriche) ossia qual prova non meravigliosa della mia servitù verso di Lei. E con t$l servito mi protesto
Torino, 8 Marzo 1834.
suo dev.mo Silvio Pellico.
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