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Altra Lettera di Ringraziamento
Alla Signora Massimina Fani astici-Roseli ini, — a Firenze
Carissima Signora, padrona mia eccellentissima.
Erami pervenuta prima la sua lettera che gentilmente m'annunziava in dono un esemplare del suo Amerigo, ed il Poema poi m' arrivò per mezzo del libraio Pomba. Io mi trovava al mio solito in misera salute, bisognoso di conforto, bramosissimo di far qualche bella lettura. Nessun libro più opportuno mi poteva giungere per recarmi dolce sollievo. Io non so lodare con sapienti osservazioni i libri che mi piacciono, e sol posso dirle, egregia Signora, che il Poema suo ha avuto grande incanto su me. Alletta, strascina, ed offre mille generi soavi d'interesse poetico. La fama di Lei già sì splendida, non può non ricevere un lustro segnalato anche da questo nobilissimo Poema. Me ne consolo con Lei e colla nostra letteratura, di cui la Massimina Rosellini è gloria non ultima. Io poi per natura mia gusto molto le belle composizioni epiche ed i racconti di alte avventure; e YAmerigo non mi lascia desiderar nulla. Tacio dell' eleganza tutta naturale e senza oscurità nè sussiego, colla quale Vostra Signoria scrive. Pochi a parer mio, hanno questo pregio; ma sempre l'hanno quelle donne che van dotate di poetico genio. Intelletto donnesco è gentil cosa! Gradisca i sensi d' ammirazione e di gratitudine con cui ho l'onore d' essere di Lei, chiarissima Signora, umilissimo ed ob-bligatissimo servo
Torino, 4 febbraio 1844.
Silvio Pellico.