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po' di lima a' miei compoDimenti tragici, e ad altri, e vedrò di fare un' edizione d'ogni cosa. Ma per questo avrei d'uopo di salute. Il più dei giorni non posso scrivere nulla, e stento a fiatare; così trascorrono per me settimane e mesi. Tu, Carlotta, e la buona Gegia teco, ambe sì benevole al vostro Pellico, dite a favor mio qualche santa parola al Signore, perchè almeno mi conceda di patire con animo paziente e forte. Vi saluto F una a 1' altra con que' sentimenti indelebili di stima e d'amicizia che vi professo. Addio, ottima Carlotta; credimi qual sarò sempre tuo ammiratore ed amico
Torino, 8 Dicembro 1843.
Silvio Pellico.