Stai consultando: 'Corrispondenza familiare femminile fatta su buoni scrittori italiani', compilata da Salvatore Muzzi

   

Pagina (124/276)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (124/276)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Corrispondenza familiare femminile
fatta su buoni scrittori italiani
compilata da Salvatore Muzzi
Zanichelli Bologna, 1871, pagine 272

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 122 —
   Altra Lettera di Notizie infauste
   Alla N. D. sig.a Rosa Costa, — a Ravenna.
   Cara sorella.
   Che debbo dirvi delle infinite cortesie che avete usale a Giuditta ? Non dirò nulla per non dir poco, e passerò a rallegrarmi con voi del vostro buono stato di salute, di che sono minutamente informato. Mi è piaciuto d'intendere in che modo passate la vita, cioè parte negli uffizi di religione, e parte in quegl' innocenti trattenimenti, che rendono dolcissima la vita solitaria, lo pure, che sono quasi un solitario, mi diletto degli animali domestici come fate voi. Questi servono al fine a cui Dio gli ha destinati, meglio che non fanno per la più parte, gli uomini, che vanno per la via delle frodi, delle simulazioni e de* tradimenti. Ho una cagnoletta che pare l'alunna delle Grazie, e che mi fa festa intorno come se avesse l'uso della ragione; ho un pappagallo che mi domanda il caffè come se fosse un fanciullo; ho una scimia, che con certi atti buffoneschi caccia di casa la malinconia. Non è ella questa una bella^ società? Non è società migliore di quella che si chiama delle dame e de'cavalieri? A me pare che sì. Addio, mia carissima; proseguite a star sana ed allegra. Addio, addio: e buone feste.
   Di Bologna.
   Vostro aff.mo fratello Paolo Costa.