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Altra Lettera di Notizie varie
Alla Sig.a Cont.a Angiola Ariosti, a Bologna.
Illustrissima Signora.
Questo č mantener la parola. Ho detto di scriverle, e scrivo in effetto; e quantunque io non abbia che scrivere, pure scrivo. Novelle del mondo qui non se ne ode, la Dio mercč, nč vere nč false. Siamo quattro, e ciascuno si sta nella sua cella, o salmeggiando, o contemplando, o scrivendo, o facendo altro, peggio che certosini o romiti. Di me non c' č novitā alcuna. Io sono tal quale Ella mi vide la scorsa domenica nč pių nč meno. Intendo del corpo ; chč quanto all'animo troppo mi manca, mancandomi il piacere dello star beco per alcuna ora, e quello ancora maggiore del prestarle qualche mia opera negli onorati suoi studii. Ma Ella, come st& Ella dopo la mia partenza? Io credo certo che bene, massimamente cessata la noia delle mie visite. Nulladimeno io desidero di averne sicurtā da lei medesima per sue lettere, alle quali tocca di compensarmi, quanto si puō, il danno che mi conviene per la lontananza patire. Se Ella riverirā in mio nome l'egregio Senatore suo padre, e le sorelline gentili, e ancora cotesta veramente savia Badessa, e cotesta valorosa Donna Maria, Ella farā cosa tutta conforme al mio desiderio e alla devozione dell' animo mio verso di loro. Di che la prego assai: e nella sua pregiatissima grazia mi raccomando.
Belpoggio, 23 Agosto 1741.
Devotissimo servitore Domenico Fabri.