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Altra Lettera di Consolazione
Alla Nobile Sig.a Riccarda Alfani, — a Firenze.
Una donna forte non si lascia vincere dal dolore. La perdita dell' ottimo consorte le avrà aperta profonda ferita nel cuore tenero e affettuoso; ma le sarà stato potente balsamo la magnanimità sua, in molte occasioni sperimentata anche da me, che ho il bene di conoscerla. Tanti lumi e di ragione e di fede le risplendono alla mente, che non ha bisogno di essere avvivala dai deboli miei conforti. Dato sfogo ai moti indispensabili della natura, ben vedrà che lamentarsi della partita del signor Claudio sarebbe lo stesso che dolersi, che egli, dopo corso un mare pieno di pericoli e di tempeste, sia giunto al porto di tranquillità e di sicurezza. So da più parti che quel cavaliere finì di vivere con sentimenti di eroica pietà, rassegnatissimo ai voleri dell' Onnipotente, e modello invidiabile di chi ben muore. Oh, la dolce consolazione! Quegli che le ha dato tante prove d'efficace amore, massimamente negli estremi periodi della sua vita, ora pel suo felice fine le si farà intercessore nel Cielo, affinchè piovano sopra di Lei altri beni, che non sono quelli della terra. La benedetta anima di lui moralmente credo non aver d'uopo di suffragi; pure per debito di gratitudine mi sono studiato d' averla presente nel sant'altare; e l'avrò anche negli ulteriori sacrifizi. In mezzo a gravissime cure che la premono, si risparmi l'incomodo di rescrivermi, e solo si degni assicurarmi 1* onore che mi do di essere
Città di Castello, 26 Ottobre 1790.
suo devoto servitore Ab. Luigi Brami.