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Altra Lettera di Consolazione
Alla Signora Laura de Venier, —.....
Oh Dio! Egli è morto? Il vostro padre, il mio buon protettore non è più? Le molte e prestantissime virtù sue non han potuto rattenere il braccio inesorabile della morte? L'uomo onesto, l'amico dell'umanità, l'utile cittadino, il cavaliere senza orgoglio, il padre amoroso, il tenero marito, il cristiano filosofo ci è tolto per sempre! Virtuosa madamigella, io compatisco il dolor vostro, perchè troppo sento il mio. Voi versate nel seno dell' amicizia le vostre lagrime, ed io bagno delle mie questo foglio che vi scrivo. Nondimeno se alla natura si è soddisfatto, se il tributo si è pagato all' umanità, sottentri a consolarci la religione. Adoriamo i decreti della Provvidenza, e ci conforti la viva fiducia che sia egli giunto oramai a godere il premio delle sue cristiane virtù. Chi molto bene ha fatto, ha vissuto assai, sebbene ritolto alla vita nel fiore dell' età. Egli ora è pienamente beato. L'idea della felicità d' un uomo dabbene è pure il gran motivo di consolazione! Ma che vi scrivo io? Queste consolanti riflessioni le avete già fatte voi stessa. Voi siete savia: al vostro buon padre avran piaciuto le vostre lagrime, ma gli piacerà anche più la vostra rassegnazione al volere dell'Altissimo. Addio. Conservatemi la preziosa vostra amicizia, e credetemi
Ancona, 4 Settembre 1786.
vostro dev.mo servitore Agostino Peruzzi.