— 62 —
Altra Lettera di Preghiera.
A Donna Caterina Dolfin, Procuratessa Tron, — Venezia
Nobilissima Signora.
So bene quanto un caldo eccessivo sia tormentoso in Venezia, e conosco che le suppliche e le raccomandazioni sono un'aggiunta a'fastidi naturali della state. Pure, e la sua somma bontà verso di me, e la sua naturale sofferenza alle mie preghiere, mi danno coraggio a pregarla di quello che vedrà nella qui acclusa lettera. Chi mi scrive è un giovane di somma probità, di molto studio e di somma creanza; e non ha altro contro di sè che quel cognome, il quale mi fece spiritare la prima volta che venne a visitarmi. S'Ella si degnerà di leggere quanto egli da Verona mi scrisse, vedrà subito il suo bisogno d'essere assistito. Pare ch'egli ponga tutta la sua fede nel signor Olivari. Questo so che è persona notissima all' Eccellenza Vostra, amico del signor Brizzi, e credo ancora in buona grazia dell'eccellentissimo signor Procuratore. V. Ecc. s'accerti ch'io le parlo e la prego a favore di persona onoratissima, e per tale conosciuta da me, e qui in Padova da molti. La Iattura della sua lettera a me diretta la metterà al fatto della sua occorrenza. Lo scriverle di più sarebbe soverchio. Le raccomando dunque codesto giovine con tutto l'animo; e chiedendole perdono del mio ardimento, col più devoto ossequio protesto di essere, Dell' Ecc. Vostra, Padova, 29 luglio 1782.
Dev.mo obbl.mo servitore Gaspare Gozzi.