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Altra Lettera di Preghiera
Alla N. D. signora Rosa Costa — a Ravenna.
Cara sorella.
La Margherita, servente in casa mia e da voi conosciuta, trascurò questa primavera un* infreddatura, dimodoché fu assalita da una fiera tosse, che il medico giudicò pericolosa. Dopo alcuni mesi si è ristabilita: ma esso medico vorrebbe che la giovane per ben rinforzare gli organi della respirazione, eh' erano stati offesi, andasse a provar 1' aria grossa della bassa Romagna, lo avrei divisato di mandarla a Ravenna, e di metterla sotto la vostra custodia in casa vostra, somministrando quanto occorre pel vitto e gli altri bisogni di lei. Vi prendereste, per amor mio, quest'incomodo? La giovane è buona, sincera, timorata di Dio, niente ciarliera; tale insomma che ha meritata l'affezione di Giuditta, la quale a voi la raccomanda. Se mi fate questa grazia, vi manderò la ragazza verso la fine di luglio, e verso la fine d'agosto la manderò a prendere. Aspetto risposta. Salutate in mio nome e in ttome di Giuditta, nostra madre, e baciatele la mano per me. Addio.
Bologna, 2 Luglio 1834.
Vostro affezionatissimo fratello Paolo Costa.